Il lungo tendone spuntato nel parco di Monte Mario, la cui «apparizione» era stata denunciata da Federico Guidi e Tony Gemellaro, rispettivamente consiglieri comunale e municipale di An, è regolarmente autorizzato. Con i suoi quattromila posti a sedere ospiterà, per più di tre mesi, «TuttoDante», lo spettacolo di Roberto Benigni, in calendario nella capitale dalla sera del 20 aprile al 24 luglio. E a richiedere alla Regione di concedere la deroga alle misure di salvaguardia della riserva naturale di Monte Mario per far spazio allo spettacolo del comico toscano è stato lo stesso sindaco, Walter Veltroni. Ottenendo nel tempo record di sette giorni il via libera, con un decreto presidenziale che porta la firma di Piero Marrazzo. Limpegno di Veltroni emerge proprio dal provvedimento datato 20 marzo, che riporta come «il Sindaco di Roma, con nota prot. 17489 del 22 marzo 2007, ha richiesto al Presidente della Regione Lazio lapplicazione della procedura di deroga alle misure di salvaguardia della Riserva naturale di Monte Mario (...) al fine dellallestimento di strutture necessarie per lo spettacolo di Roberto Benigni, previsto dal 20 aprile al 24 luglio 2007, da realizzarsi a Piazzale Clodio nellarea interna alla riserva naturale». Chissà come andrà la valutazione dimpatto ambientale della discreta struttura temporanea: una tenda alta 18 metri, larga 50 e lunga 80, per 4000 metri quadrati di superficie coperta complessiva, con 20 chilometri di cavi, 70mila watt di potenza audio e punti luce per 600 kilowatt. Marrazzo, considerato sia il via libera di «Roma Natura» che l«interesse culturale rilevante per la città di Roma» della manifestazione, come detto ha concesso il placet nel giro di una settimana dalla richiesta.
Nella locandina dello spettacolo, in alto a sinistra cè un piccolo stemma del Comune di Roma, che «presenta» la manifestazione. Una sorta di patrocinio che giustifica lo zelo del primo cittadino per ottenere di piazzare il tendone di ferro e tela sul suolo della riserva naturale? Guidi e Gemellaro ne dubitano. Oltre a ironizzare sulla rapidità di approvazione delliter e a chiedersi se l«interesse culturale» sia tale da «surclassare i rigidi vincoli per tre mesi», in una nota congiunta i due esponenti di An chiedono lumi al sindaco sui motivi del suo interessamento.
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