Il derubato acciuffa il ladro e lo consegna ai carabinieri. Ma il giudice decide che per il tipo di reato una denuncia a piede libero è più che sufficiente, poiché il malvivente è incensurato. Così lo rimanda a casa, aggiungendo danno alla beffa. «Una decisione che abbiamo incassato con amarezza, ma che abbiamo dovuto accettare» ha commentato la vittima.
Domenica sera verso le 19.30 a Turbigo, G.L., pensionato di 60 anni, viene chiamato dalla figlia che aveva notato tre uomini nei pressi della casa dei nonni, una villa depoca disabitata, ma ancora ricca di quadri e pregiati oggetti antichi. Una dimora che i ladri avevano tentato di svuotare già una decina di giorni prima, mancando il colpo per un soffio.
G.L. raggiunge la via Giulio Cesare dove a poca distanza dalla casa sono fermi due uomini, i complici del furfante che si sta dando da fare allinterno. Resosi conto di quanto stava accadendo il pensionato lancia subito lallarme ai vigili urbani; nel frattempo viene invitato sfacciatamente dai due sconosciuti, che fungevano da palo «a cambiare aria».
Proprio in quel momento però G.L. vede un giovane saltare giù dal muro di cinta della villa, probabilmente avvertito del pericolo dai complici. A questo punto, mentre gli altri due se la danno a gambe, luomo decide di non farla passare liscia al ladro. Lo rincorre e riesce a raggiungerlo in via Cotonificio, per consegnarlo pochi minuti dopo ai vigili accorsi nella zona.
Il ladro, un italiano incensurato di 36 anni, viene portato in caserma e arrestato dai carabinieri.
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