Torino - Presidente, dov’è Deschamps?
«Deschamps è nello spogliatoio che sta parlando con i giocatori».
Veramente ce l’hanno fatto sparire sotto gli occhi, è già andato via mezz’ora fa...
«Allora non so dirvi dov’è Deschamps... so che si deve incontrare con Blanc».
Quando?
«Al più presto, queste sono cose da far fuori subito».
Ore 22,55: la Juventus comunica di avere consensualmente risolto il contratto con l’allenatore Didier Deschamps che ha portato a entrambi soddisfazioni, gioie e successi. Allenatore e società constatando che non sussistono i presupposti per continuare il rapporto con altrettanta soddisfazione reciproca hanno quindi deciso di separare amichevolmente le loro strade. Fine scontata della commedia, comunque Giovanni Cobolli Gigli sarà quel che sarà, ma la sua faccia ce la mette sempre, anche serena, e se aveva posato bravo due volte.
Pochi istanti prima di sparire dal Comunale, Didier Deschamps aveva confermato a Sky di aver rassegnato le dimissioni. La Juventus ieri era in un equilibrio instabile, ha costretto la stampa a un trasferimento in tutta fretta da un piano all’altro dello stadio, e poiché la manovra è risultata più rapida del previsto, ha tenuto chiuso uno dei cancelli di accesso alla mix zone per rallentare la corsa dei giornalisti che hanno chiesto spiegazioni: «Stiamo aspettando che Deschamps lasci lo stadio», è stata la risposta. In realtà ci sarebbe dovuto essere un incontro chiarificatore con l’allenatore, ma ieri di chiaro fino al comunicato delle 22,55, c’erano solo le dimissioni di Deschamps e il silenzio della società davanti a un abbandono anticipato che l’ha spiazzata. Eppure la rottura tra tecnico e società si era resa insanabile su mercato e futuro, con l’aggiunta di qualche chilogrammo di orgoglio da entrambe le parti. Poco feeling con il direttore sportivo Alessio Secco e quanto rappresenta, soprattutto zero entusiasmo sui presunti acquisti. Deschamps, legato al club da un contratto in scadenza nel 2008, aveva chiesto chiarimenti e non li aveva ottenuti, puntava sulla copertura certa dell’Amministratore delegato Jean-Claude Blanc e si è accorto che stava per finire in una trappola.
A sensazione l’unico a cadere dalle nuvole è sembrato Giovanni Cobolli Gigli: «Venerdì Deschamps e Blanc stavano discutendo il prolungamento del contratto. Non capisco cosa sia successo fra venerdì pomeriggio e venerdì sera. Sono circolate notizie molto forti, noi eravamo rimasti alla conferenza stampa in cui Deschamps voleva rimanere alla Juventus», aveva detto ieri pomeriggio il presidente, e quando gli avevano fatto notare che il francese aveva usato molti condizionali nelle sue risposte, lui aveva replicato: «Sono condizionali d’obbligo». Sembrava veramente sorpreso anche se con toni calmi e sereni: «Noi non abbiamo ricevuto dimissioni e continuiamo come se niente fosse». Anche se subito dopo aveva mostrato di conoscere anche l’altra faccia della Juventus: «Ci dispiace perdere Deschamps, ma siamo pronti a trovare altre soluzioni. La proprietà ci ha dato la possibilità di prendere decisioni in autonomia». Gli chiedono di Capello: «Difficile che possa rientrare alla Juventus uno che il giorno dopo la sentenza ha lasciato il club». Curva in piena armonia con il presidente, i cori contro Capello hanno tenuto testa a quelli contro l’Inter. Su Lippi il presidente non si è sbilanciato, più probabile Ciro Ferrara, e qui la questione si apre sul portafoglio della società che ha avuto un peso non indifferente anche su questa bizzarra vicenda delle dimissioni di Deschamps. Cobolli aveva precisato che se esiste un contratto, le dimissioni vanno date nero su bianco. Quelle di Deschamps erano solo verbali, gli equilibrismi della Juventus sembravano dettati da un particolare: se il tecnico si dimette rinuncia all’ingaggio di 650mila euro a stagione. La rescissione consensuale del contratto ha risolto il problema.
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