Fa discutere il rapporto Aci-Eurispes sulla mobilità. Così come fanno discutere le conclusioni con cui ieri il presidente dellAci, Franco Lucchesi e quello dellEurispes, Gian Maria Fara, hanno fotografato una realtà nazionale di cui Roma, come emerge dai dati, costituisce un esempio perfetto. Una realtà fatta di crisi del trasporto pubblico (con unofferta che negli anni si è contratta anziché espandersi), di strapotere assoluto del mezzo privato, di una differenza abissale tra il Mezzogiorno e il nord del Paese («di cui il governo - è laugurio di Lucchesi - deve tener conto nella prossima finanziaria»). Senza contare linsufficienza della sicurezza stradale: ogni anno in Italia si registrano 200mila «sinistri». Nel 2006 ben il 13,1 per cento dei romani è rimasto coinvolto in incidenti stradali. Una situazione, secondo il presidente dellAci, dovuta anche «alla mancanza di controllo delle strade. Pochi vigili ai semafori e agli incroci e troppi a fare le multe alle auto in sosta. Senza contare una manutenzione stradale vergognosa, indegna per un paese al settimo posto tra quelli industrializzati».
«Luso abnorme del mezzo privato - conclude Lucchesi - è solo una conseguenza dellinsufficienza del trasporto pubblico. La pianificazione territoriale è inadeguata e finora nulla è stato fatto dagli amministratori locali che, per rimediare alla loro inerzia, ricorrono a politiche vessatorie e punitive verso gli automobilisti». E sulla ricaduta romana del rapporto è intervenuto ieri il capogruppo regionale della Dc, Fabio Desideri, secondo cui dallindagine emerge «una bocciatura completa per il Campidoglio». «La cura del ferro è fallita - commenta Desideri -. Negli anni 60 Roma aveva 14 linee tranviarie, oggi appena 5, dato che la linea 3 è bloccata da mesi. Dovè il potenziamento? Finalmente uno studio sul traffico che esprime quello che i romani pensano: la città è invivibile, i mezzi pubblici sono inaffidabili e lautomobile è comunque e sempre preferita». Una «bocciatura totale - conclude l'esponente della Dc - per unamministrazione di sinistra che ha concentrato, da oltre 13 anni, tutte le sue politiche per favorire luso del mezzo pubblico a dispetto del privato».
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