Elena Jemmallo
Il design trasloca da Milano a Roma. La «città eterna» è pronta per prendersi la sua rivincita e lasciarsi alle spalle limmagine di metropoli legata al passato e ospitare le firme più celebri dellarredamento made in Italy. Tutte quelle che di solito fanno tappa fissa nel capoluogo lombardo. Da mercoledì prossimo andrà in scena nellex cinema di piazza San Lorenzo di Roma il Daf, il Design fair art, giunto questanno alla seconda edizione. Per cinque giorni si daranno appuntamento a Roma nomi come Poltrona Frau, Fiat, Technogym, Piaggio, Guzzini, Teuco. Ma ci sarà spazio anche per firme emergenti del design italiano, come gli architetti Alessandro Palladino e Federica Fornari.
Levento si preannuncia affollato. A dirlo è prima di tutto lesperienza dellanno passato (32mila presenza), ma anche la location scelta: una piazzetta nel cuore della capitale, crocevia della Roma giovane, ma anche punto di riferimento per la vita politica e istituzionale. È così che lhanno pensata i cinque organizzatori, Luna Berlusconi, Georgia Martini, Gloria Porcella, Micaela Romanini e Luca Giochetti, che hanno pensato a una cittadella del design allinterno della città storica.
Tra le «star» della mostra, lultimo nato dalla mente e dalla matita di Giugiaro, la Grande Punto, che, come spiegano dalla Fiat «è già nota a tutti, ma in pochi hanno avuto modo di toccare e vedere dal vivo». «E poi - spiegano dal Brand Fiat Promotion - il Daf sarà unevento dedicato ai giovani, alla personalizzazione del design. Non potevamo mancare». E dallauto alla casa il passo sarà brevissimo. La Teuco esporrà il suo nuovo gioiello, una vasca idromassaggio di 2 metri quadrati circa, dedicata al comfort e al relax assoluto. Luci perimetrali che daranno leffetto di «essere sospesi nel vuoto e con una cascata di due metri di larghezza» come anticipato da Luca Guzzini, direttore commerciale di Teuco.
A «rubare» la scena ai grandi ci saranno anche le new entry. Tra queste, Federica Fornari, giovane architetto che ha sposato unidea minimal di arredamento, ampiamente contaminata da colori caldi e stoffe di velluto. «Ho cominciato come architetto, ma poi mi sono accorta che molti volevano anche unidea dellarredamento. Così ho cominciato disegnare sedie, poltrone e mobili.
Bandito lessenziale «rigoroso», gli ambienti freddi-per-forza perché moderni a tutti i costi, torna la voglia di colore, di fantasia, di personalizzazione. O almeno questa è la legge del design «secondo Roma».
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