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Gli spazi dell’ex Macello di Porta Vittoria rivivono in “Alcova” nella Design Week

Installazioni sperimentali, artigianato artistico, progetti di ricerca e tradizionali nel complesso abbandonato che affascina il popolo del Fuorisalone 2023

Alcova alla Design Week 2023 ridà vita agli spazi dell’ex Macello di Porta Vittoria

Il Comune di Milano ci stupisce ancora con i suoi tesori di grandi architetture industriali: per l’occasione della Design Week 2023 ha attivato una struttura abbandonata da oltre 15 anni, ospitando nei suoi circa 15 ettari la rassegna del Fuorisalone “Alcova”, una delle manifestazioni più attese. Gli spazi sono quelli dell'ex Macello di Porta Vittoria, su viale Molise, nella zona sud della città, il complesso, ormai invaso quasi completamente da piante che screscono spontanee e graffiti sui muri, è stato costruito tra il 1912 e il 1915 poi dismesso nel 1995, aperto al pubblico dal 17 al 23 aprile, dalle ore 11 alle 19, ultimo accesso ore 18.

Sono stati utilizzati tutti gli spazi, all’interno e all’esterno, una selezione di 70 progetti inediti di design e innovazione che indagano sul tema della sostenibilità, una varietà di proposte ciascuno contestualizzato tra i ruderi dell’architettura industriale.

Sottolinea Joseph Grima: “La grande novità di quest’anno è Alcova Project Space, uno spazio che io e Valentina ci siamo riservati all’interno del grande contenitore. È una vera e propria mostra curata da noi a cui partecipano designer giovanissimi che danno uno sguardo inedito sul presente e sul futuro del design. È una riflessione collettiva, che a differenza di Alcova segue delle linee tematiche: il post-apocalittico, esorcizzato con verve punk, l’iperdecorativo digitale, ovvero quella deriva che sta portando i ragazzi a trasformare l’effimero in pezzi da collezione, e l’iper-naturale, cioè il design che nasconde la sua parte tecnologica molto spinta in favore di un’estetica rassicurante e organica”.

Quest’anno è la quinta edizione della piattaforma itinerante per il design indipendente fondata da Joseph Grima (Space Caviar) e Valentina Ciuffi (Studio Vedèt), una nuova edizione che non smentisce la ricerca di particolarissimi luoghi.

Racconta Valentina Ciuffi: “La nostra ricerca di luoghi dimenticati è continua, non ci fermiamo mai perché la scoperta è la nostra passione, oltre che un modo per dimostrare il nostro amore verso la città. Avevamo adocchiato l’ex Macello già diversi anni fa perché ha tutte le caratteristiche che ci interessano: è un luogo abbandonato con caratteri industriali, è molto grande, ha una varietà di ambienti incredibili e il verde ha preso possesso dell’architettura in maniera davvero sorprendente”.

Conclude Joseph Grima: “Sono angoli del vecchio mercato ri-adattate in modo scenografico. Ricordiamo che Alcova non è solo un luogo di esposizione, una piattaforma per i progettisti, è anche un luogo di incontro. Per noi è molto importante provare a creare una “comunità temporanea” nella cornice del Fuorisalone, e questo è più semplice con un’offerta ristorativa di buon livello, perché il cibo non è solo sostentamento ma è anche un momento di godimento. Come dicevano gli Eames: take the pleasure seriuously”.

Alcova 2023 presenta produzioni di designer indipendenti, installazioni sperimentali, artigianato artistico, progetti di ricerca e tradizionali, progetti di scuole di alta formazione, come NABA e IED, ricerca sui materiali innovativi e sostenibili, design sensoriale, innovazione tecnologica, per un design del futuro.

Tra i partecipanti, Atelier LUMA con progettazioni bioregionali principalmente del sud della Francia, con cinque installazioni che ci fanno vivere esperienze sensoriali di grande fascino; 13Desserts, francese, si presenta con i suoi prodotti che mettono insieme processi industriali e artigianali per un risultato decisamente attuale.

Molto interessante una sedia “iperseriale”, la OTO chair, in plastica riciclata, progettata da Alessandro Stabile e Martinelli Venezia, designers, che sviluppano un arredo sostenibile, senza tralasciare assemblaggio e packaging, con il risultato di un costo basso, in linea con lo spirito contemporaneo.

Ma anche le possibilità offerte da un materiale come il cemento che Pulkra ha usato per arredi innovativi con miscela di cemento CFRC rivestito di un leggero pigmento di sabbia di marmo, bianco o nero, disegnati da Stormo, Finemateria, Martinelli Venezia e Pio & Tito Toso; di grande fascino e leggerezza, nonostante l’uso di un materiale come il mattone, sono le opere dell’artista Aurélien Veyrat, assemblaggi modulari che trasformano la pesantezza del mattone nella leggerezza e delicatezza del pizzo.

Presente anche il vetro di Murano di Stories of Italy, con l’installazione Broken Charm, che ci illumina con le trasparenze e i riflessi del vetro colorato, dalle forme contemporanee; da non trascurare la notivà di quest’anno “Alcova Project Space”, uno spazio dove i curatori hanno esposto designer indipendenti che provengono da tutto il mondo per una visione attenta del design contemporaneo, diviso in tre temi che evidenziano le difficoltà del vivere nel quotidiano.

Ma molto altro ci rapisce e ci proietta nel futuro.

Pensato anche come luogo d’incontro e socializzazione, si è dato vita, negli spazi più suggestivi della struttura, a due locali temporary firmati da Space Caviar, il Materials Bar e il Bar Galleria.

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