Detenuto aggredisce poliziotto a Marassi

Francesco Canepa

Un detenuto extracomunitario ha aggredito sabato sera un agente della polizia penitenziaria nel carcere di Marassi; l’agente, ferito al volto, è stato trasportato all’ospedale di San Martino. Si tratta della terza aggressione ad un basco azzurro dall’inizio di quest’anno.
Il caso rinfocola la protesta degli agenti della Penitenziaria contro le condizioni di lavoro nel carcere genovese: «Mancano almeno centoventi agenti a Marassi: sono i dati del Ministero a dirlo - protesta Roberto Martinelli del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria (Sape) -. Come fa un uomo da solo a sorvegliare centoventi detenuti, mentre i colleghi non possono aiutarlo perché stanno presidiando le attività rieducative?». Per questo il Sape chiederà la sospensione dei trattamenti di rieducazione, severe punizioni per il colpevole del ferimento e sopratutto cambiamenti radicali nella gestione della sicurezza dentro il carcere: «Gli agenti non possono continuare a prestar servizio completamente disarmati: devono essere forniti di spray urticante contro le aggressioni e tutta la dotazione, spaventosamente al di sotto dei parametri europei, deve essere potenziata. Invece, l’amministrazione regionale pensa bene di introdurre un canone d’affitto per i poliziotti che vivono in caserma».
E’ della sera di ieri la notizia che il Sape sta valutando col proprio ufficio legale se denunciare il provveditore Giovanni Salomoni per abuso di ufficio, per aver istituito una commissione incaricata di quantificare il canone d’affitto che gli agenti «ospiti» della caserma di Marassi sarebbero tenuti a corrispondere. Il sindacato dei baschi blu denuncia che si tratta di un’iniziativa unica nel Paese, presa senza «alcuna direttiva degli organi superiori» e che «non trova la propria ragion d’essere in nessuna disposizione normativa o ministeriale».

Nel comunicato il Sape denuncia le pessime condizioni in cui i poliziotti sono costretti a vivere nella caserma di Marassi e sottolinea come vivere in caserma dovrebbe essere un diritto per un agente che lavora lontano dalla propria città.

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