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Dettori e l’oro nel deserto A Dubai la corsa più ricca

Il baronetto, con Discreet Cat, a caccia del poker nella World Cup: in palio 6 milioni di dollari

Dettori e l’oro nel deserto A Dubai la corsa più ricca

I bookmaker sono già al lavoro. La corsa più ricca del mondo non può far altro che solleticarli. Non è dato sapere se, oltre che sulle prestazioni agonistiche dei cavalli che sfideranno il deserto, si gioca e scommette anche sul destino delle povere bestie. Perché in sella ai purosangue galoppa anche una piccola grande dark story. La Dubai World Cup, la corsa più ricca di ogni dove, in programma oggi, più che una sfida fra molti cavalli è un duello a due. Da una parte, l’argentino Invasor (quotazione 1.25-2.25), purosangue di quattro anni, vincitore della Breeders Cup 2006, cavallo dell’anno negli Stati Uniti, nonché sovrano indiscusso delle corse su sabbia, che ha già ben remunerato - anche se non ce n’era bisogno - il suo ricchissimo proprietario: lo sceicco Hamdan bin Rashid Al Maktoum. Il nobile del deserto lo aveva pagato uno virgola quattro milioni di dollari, ne ha già incassati oltre quattro. Lo cavalcherà Fernando Jara. Dall’altra, Discreet Cat (quotazione 1.375-2.37), tre anni, in mano all’emiro del Dubai, nonché proprietario della scuderia più grande e ricca, la Godolphin Stables, nonché organizzatore del fastoso evento desertico: Mohammed bin Rashid Al Maktoum. Dalla sua, il cavallo ha il fresco curriculum: è infatti l’unico ad aver sconfitto il grande favorito argentino; in aggiunta può contare sul fantino: il nostro Frankie Dettori. Il baronetto ha già trionfato tre volte in questa corsa giunta alla dodicesima edizione.
Ma il problema vero per questi campioni è un altro: il futuro - visti i precedenti - che potrebbe attendere il vincitore. Si chiamava, infatti, Yazaar, gran bel cavallo, era di proprietà dello sceicco Mohammed (quello della Godolphin, anche patron dell’evento), venne affidato proprio a Dettori. Insieme vinsero a mani e zampe basse. Trionfo anche al successivo Royal Ascot. Poi il dramma: Yazaar diventato ben presto, visti i successi, Millennium, s’infortunò. Ma non era finita: nella primavera del 2001, a causa di una colica, morì.
Proseguendo in ordine strettamente cronologico, nel 2003, Moon Ballad, montato sempre da Dettori, consente al fantino italiano di vincere il suo secondo trofeo desertico. Dopo il trionfo, per il cavallo solo corse da comprimario e nuovo incarico: quello di stallone.
Tragica fine, invece, per Electrocutionist. È storia di un anno fa. Cavallo italico, sempre del solito sceicco, consegna a Dettori il terzo sigillo nella Dubai World Cup. Nelle corse che seguono nessun successo, solo piazzamenti a podio, quindi, improvviso e devastante, un infarto in autunno.
Visto che l’uomo che sussurrava ai cavalli è soprattutto un film, c’è da augurarsi che il povero Discreet Cat non sia a conoscenza dei precedenti e che possa impegnarsi come si deve.

Ad attendere sul traguardo lui, Dettori e lo sceicco, dopo i duemila metri sulla sabbia, ci sono infatti sei milioni di buoni motivi sotto forma di verdissimi dollari.

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