Il «gardening» e il linguaggio dei fiori nella moda possono essere scontati e quanto mai logori se non sono guardati con stupore e un pizzico d'innocenza. Così Domenico Dolce e Stefano Gabbana hanno sfidato il banale, seminando bellezza con la collezione D&G della prossima estate. A partire dall'invito alla sfilata corredato con una bustina di sementi di Ingegnoli - ne sono stati spediti oltre mille - nelle più belle variazioni di rose, ortensie, fresie, violette, mimose. Fra questi gli stilisti il magico duo ha scelto dodici stampe per il più profumato dei bouquet di fiori e quadretti vichy perfetti per trascorrere una giornata in giardino, fra lavori di potatura, innaffiatura e cura delle piante, pic nic e tanto di garden party in poetici abiti di chiffon. Una «Wonderful life» da vivere in grembiulini e salopette di tela grezza o denim, abiti prendisole, grandi borse da giardiniere corredate di attrezzi. Ma dai giardini ai deserti californiani, il passo nella moda può essere breve: Maurizio Modica e Pierfrancesco Gigliotti hanno trasferito le ragazze della Frankie Morello, tipe sciroccate e un po' spogliate alla maniera delle band rockettare femminili, che girano la West Coast in camper e s'inventano un proprio stile mixando pezzi di lingerie, vestiti da camera, abiti di scena in chiffon, reggiseni di tricot portati sui jeans stampati.
Nella linea Haute disegnata dal nuovo duo di stilisti inglesi, Marcus Constable e Catherine Brickhill, speciali sono apparsi gli effetti statuari ottenuti con organze e taffettà metallizzato e tagli sperimentali.«Ho un grande feeling con i tessuti tutti di produzione italiana» diceva Catherine prima di mandare in scena la giacca over in organza grigio argento e la seducente tuta da sera percorsa da una sottile aletta verticale. Le sculture sinuose di Tony Cragg e l'architettura di Zaha Hadid sono stati fonti d'ispirazione per Mariuccia Mandelli di Krizia che ha sperimentato forme ovoidali e bombate, pieghe aperte come origami, e la belle varianti dei beige che dal sabbia portano al fango e al pietra.
E l'arte è un bel registro espressivo anche per l'architetto Alessia Giacobino di Rimini, 37 anni, artefice del marchio Jo No Fui, anche se la collezione è dedicata a icone dello stile come Catherine Deneuve in «Belle de Jour», Lauren Hutton di «American Gigolò» e Kim Basinger di «Nove Settimane e mezza». Magnifici i cappottini di rigido faille color menta, gli abiti trapezio in crepe de chine con oblò sulla schiena e la sottoveste di seta che diventa sensualissimo top.
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