«Dialogo nel buio» Mostra da visitare con gli occhi di un cieco

Augusto Pozzoli

Torna da oggi «Dialogo nel buio», un viaggio di un’ora in un ambiente totalmente senza luce per provare a «vedere a occhi chiusi». Un’esperienza straordinaria che già è stata vissuta a Milano un paio d’anni fa, quando la mostra era stata allestita a Palazzo Reale. In pochi mesi oltre 33 mila milanesi furono coinvolti nell’esperienza. Quando la mostra chiuse i battenti, altre 20 mila persone erano ancora in lista d’attesa. Per questo l’Istituto dei ciechi ha deciso di riprendere l’iniziativa in via Vivaio 7. Ed è già un successo prima ancora che apra i battenti: «Per le scuole – racconta Rodolfo Masto commissario straordinario dell’Istituto – ci sono già prenotazioni al mattino fino a tutto giugno prossimo. E per i privati le richieste crescono di giorno in giorno». Ma in che cosa consiste un’attrattiva così dirompente di «Dialogo nel buio»? «Sia chiaro – spiega Masto – non si tratta di un’ora di simulazione della cecità. Si tratta piuttosto di un invito a scoprire una realtà multisensoriale e sorprendente costituita da elementi non visivi. Il visitatore ha come guida un cieco, lui già ovviamente esperto a decodificare i diversi linguaggi dell’ambiente circostante. Il percorso si snoda attraverso ambienti completamente oscurati dove, attraverso odori, oggetti, superfici differenti, ogni realtà viene riprodotta nel modo più realistico possibile: si attraversa così un ambiente naturale e uno urbano, per giungere alla fine in un bar dove la musica e un buon caffè offriranno alla guida e al suo gruppo un momento di riposo e di riflessione sull’esperienza. Così si scopre che la vita senza luce non è vuota: è semplicemente diversa». La mostra nasce da un’idea di Andreas Heinecke il cui obiettivo era quello di fare incontrare vedenti e non vedenti, per creare tra loro un dialogo e fu realizzata per la prima volta nel 1988 a Francoforte. Da allora si contano almeno un centinaio di edizioni in ogni parte del mondo. E ovunque un successo. «La proposta – continua Masto – è una sfida: un mondo nella totale oscurità si offre al visitatore per un’ora durante la quale anche le azioni più semplici come passeggiare in un giardino o bere un caffè, diventano un’autentica avventura.

Man mano che si procede nel percorso, il visitatore, dopo un primo momento di sconcerto, con l’aiuto del cieco che fa da guida impara a muoversi nel nuovo mondo e il suo orizzonte si popola di sensazioni: non si tratta di scoprire un mondo differente, ma è la ricoperta, con modalità diverse, dello stesso mondo che già conosciamo: nel buio anche il caffè ha un altro sapore».

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