«Diamo più voce ai cattolici»

Dare voce all’ala cattolica del Pdl e una giusta rappresentanza ai consiglieri regionali uscenti, penalizzati dalla mancata presentazione delle liste a Roma. È l’appello che lancia il senatore Stefano De Lillo ai vertici locali del partito.
Perché chiedete l’azzeramento degli incarichi?
«La nostra è una richiesta che ha origine dal disastro della mancata presentazione della lista del Pdl a Roma, danno compensato grazie alla scesa in campo di Silvio Berlusconi e all’azione di Renata Polverini e di tanti quadri e militanti. Sarebbe opportuna una presa di responsabilità da parte del coordinamento, soprattutto romano».
Avete criticato anche la composizione della giunta regionale...
«I coordinatori romano e regionale hanno in pratica fatto nominare i loro candidati non premiando i consiglieri regionali uscenti e le tante anime moderate del Popolo della Libertà».
È possibile un rimpasto alla Regione?
«Visti i problemi sorti nelle province o con l’Udc, ritengo che ci sia ampiamente la possibilità di riequilibrare la rappresentanza dei consiglieri regionali uscenti al fine di rappresentare tutti i mondi e le culture presenti nel Pdl. Poi chiediamo che siano davvero superate le anacronistiche quote divisorie di An e Forza Italia. A due anni dalla nascita del Pdl è ora di avere un partito compiuto».
In che modo?
«Riteniamo che si debba scegliere, in congresso, chi sia il coordinatore. La situazione attuale fa sì che le due quote siano sacche di potere al cui interno non ci sono regole e nessuna assunzione di responsabilità».
Vi riconoscete in una componente specifica?
«Non abbiamo nessuna componente, anzi speriamo che si superi questa logica. Non va tradito il messaggio di Silvio Berlusconi del superamento delle componenti, devono prevalere i criteri del merito, del consenso e delle capacità».
Avete nomi da proporre alla Polverini?
«Assolutamente no. È una questione esclusivamente di metodo».
Il vice-coordinatore romano del Pdl e assessore regionale Giuseppe Cangemi, sostiene che l’ala cattolica è ampiamente rappresentata in giunta.
«Temiamo che la mancata presentazione della lista abbia creato un vuoto vastissimo che su Roma va rappresentato nella maniera più ampia possibile. Non riteniamo, con tutto il bene e con tutti gli auguri che facciamo a Cangemi, che lui da solo - e la stessa cosa vale per me - possa rappresentare tutto il mondo moderato, cattolico, liberale del Pdl che ha avuto un ruolo così importante nella vittoria».


Come valuta la vicenda di Frosinone?
«Determinati ragionamenti sul rapporto politico tra Roma e le province sono un argomento importante che alcuni presidenti di provincia, come Antonello Iannarilli, hanno sollevato. Tali istanze non vanno mortificate ma approfondite».

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