Dico, il governo in Vaticano Mastella: "Al Senato Unione senza maggioranza"

Dopo l'incontro tra Prodi e Bertone, dichiarazioni caute. Il cardinale: "Chiarite le rispettive posizioni". Il presidente del Senato Marini: "Superare il Concordato è fuori dalla realtà". Clima sempre più teso sulle coppie di fatto. Casini: "Inutile mostro giuridico". Fini: "Attacco alla famiglia"

Dico, il governo in Vaticano 
Mastella: "Al Senato 
Unione senza maggioranza"

Roma - Giorgio Napolitano, Franco Marini, Fausto Bertinotti insieme al premier Romano Prodi e ai vice premier Massimo D'Alema e Francesco Rutelli incontrano all'ambasciata italiana presso il Vaticano il cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato ed il cardinal Camillo Ruini, presidente della Cei per l'anniversario dei Patti Lateranensi. Quest'anno la scadenza ha un sapore dalla forte valenza politica. Lo scontro delle ultime settimane che ha contrapposto il governo alle più alte gerarchie ecclesiastiche sulla legge per le coppie di fatto, ha fatto da sfondo all'incontro di questa sera.

Mastella: sui Dico non c'è maggioranza in Senato "Se non ci saranno sgambetti ipocriti da parte di qualcuno, al Senato, sui Dico, non c'è la maggioranza". Lo afferma il ministro della Giustizia, Clemente Mastella, a margine del ricevimento per l'anniversario del Concordato tra Italia e Santa Sede. "È sbagliato se il ddl va alla Camera, questo ci fa anche un pò incavolare". Mastella si riferisce alla possibilità che il ddl governativo inizi il suo iter a Montecitorio invece che a Palazzo Madama, dove l'Udeur ha già preannunciato il suo voto contrario.

Bertone: incontro andato bene "L'incontro Italia-Vaticano è andato bene: abbiamo parlato con molta serenità non solo di problemi italiani". Lo ha detto il segretario di stato Tarcisio Bertone lasciando l'ambasciata d'Italia. Ai giornalisti che gli chiedevano della questione dei Dico, il cardinale ha risposto: "Abbiamo toccato seriamente questo tema. Abbiamo parlato cioè anche della famiglia, senza dubbio. E lo abbiamo fatto nei termini che la Chiesa pone sempre con la sua chiarezza e con il rispetto di tutte le parti". "Si è parlato - ha chiarito Bertone - dell'applicazione del Concordato, delle famiglie che sono una priorità per l'Italia, delle provvidenze per le famiglie come dice l'articolo 31 della Costituzione". L'unica dichiarazione rilasciata dal premier Prodi mentre usciva dall'incontro è stata questa: "Come è andata? Bene, benissimo".

Dissidio con il Vaticano Sul tema "coppie di fatto" la Chiesa vede uno spartiacque con la maggioranza: quello fra la famiglia naturale fondata sul matrimonio fra uomo e donna con il fine della procreazione e altre forme di unioni che scardinano questa impostazione. Proprio alla vigilia del vertice di oggi il premier Prodi aveva precisato che i Dico non toccano in nessun modo la famiglia.


Marini: "Superare il Concordato? Discorso fuori luogo" Il superamento del Concordato è un'idea fuori luogo e fuori dalla realtà. Lo ha detto il presidente del Senato, Franco Marini, arrivando all'ambasciata d'Italia presso la Santa Sede per la cerimonia per l'anniversario dei Patti lateranensi. "Il superamento del Concordato è un discorso fuori luogo - ha detto Marini - perché è fuori discussione che la Chiesa sui problemi che riguardano la materia concordataria o gli interessi della società, ha pieno diritto di dire la sua". Marini osserva inoltre che "l'aggiornamento del Concordato del 29 operato nel 1984 dal cardinale Casaroli e dall'onorevole Craxi, ha fissato un punto di grande rilievo e cioè: Stato e Chiesa indipendenti completamente l'uno dall'altro nel proprio ordine poi sono impegnati entrambi nella promozione dell'uomo e nella difesa dell'interesse nazionale".


Divampano le polemiche
Intanto s'incrociano le polemiche. Il segretario dell'Udc, Lorenzo Cesa, mette in guardia chi pensa "di imbavagliare la Chiesa minacciando di cancellare i Patti Lateranensi. I rapporti tra Stato e Chiesa sono regolati dal Concordato e non hanno mai generato tensioni". Daniele Capezzone dei radicali italiani, controbatte: "tutte le chiese ed i religiosi siano liberi di parlare e di agire. Ma questo avvenga senza privilegi, senza concordati, senza otto per mille, senza insegnanti di religione scelti dal vescovo e pagati dallo Stato". Lo Sdi lancia intanto una raccolta di firme per abolire il concordato. Sulla stessa sintonia la Rosa nel pugno che con Roberto Villetti esorta a superarlo.


Casini: mostro giuridico non necessario In Italia ci sono già un migliaio di coppie di fatto e dello stesso sesso che convivono forti della loro libertà. Per questo motivo, secondo Pier Ferdinando Casini, non è assolutamente necessario creare "nella legislazione un mostro giuridico" come i Dico. Parlando a margine di un incontro organizzato dall'Udc a Catania proprio per discutere del tema relativo ai diritti per le coppie di fatto, Casini, commentando anche le parole di Prodi secondo cui i Dico sono a favore dei più deboli, ha detto: "Sono idee di Prodi ma noi li contrastiamo. Secondo noi - ha continuato il leader centrista - in questo modo si introduce nella legislazione un mostro giuridico di cui non si sente la necessità. C'era invece - ha spiega - la necessità di capovolgere l'ordine del giorno e di partire da un piano organico a difesa e a promozione della famiglia. Mi sembra invece - ha concluso Casini - che il governo abbia ritenuto che questa non fosse la priorità".

La protesta dei Radicali Un centinaio i manifestanti dei Radicali, dei Giovani socialisti e dell'Unione atei agnostici razionalisti, davanti all'ambasciata d'Italia presso la Santa Sede, protestano contro il Vaticano: "10, 100,1000 Porta Pia", scandiscono i contestatori contro la presenza di Ruini e Bertone che appena arrivati alla sede di villa Borromeo sono stati fischiati. Chiedono l'abrogazione del Concordato. Altri cori scandiscono la loro protesta: "Ruini, Ruini paga l'Ici e cori anche contro Rutelli".


De Poli: garantire l'obiezione di coscienza "Un disegno di legge per riconoscere la possibilità a tutti i pubblici impiegati e agli ufficiali anagrafici di esercitare il diritto di obiezione di coscienza, come avviene per medici e come capitava per i

soldati di leva". La proposta verrà depositata dal senatore dell'Udc Antonio De Poli e si pone l'obiettivo di tutelare chi rifiuta di apporre la propria firma anche al registro delle coppie di fatto già previsto a Padova.

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