La natura, spesso, provvede da sola: gran parte degli aborti spontanei - soprattutto nelle primissime settimane di gravidanza - sono di per sé una selezione della specie: vengono espulsi (ovvero autodistrutti) gli embrioni non sani, che non garantiscono un buon prodotto/uomo. Ma la natura è tuttaltro che infallibile, come sappiamo benissimo e come - invece - fingiamo di non sapere. Tutto quello che ci viene da lei, secondo uno sgomentante romanticismo, dovrebbe essere accettato come fatale, anche se non benigno. E però cerchiamo di fare in modo che lacqua alta non sommerga Venezia e cerchiamo di prevedere terremoti e eruzioni, per correre al riparo prima del disastro. La stessa medicina, per non dire della chirurgia, è uno strumento sempre più perfezionato dalluomo per opporsi a una natura che porta anche malattia, dolore e morte. Perché, dunque, non dovremmo combattere malattia, dolore e morte anche prima che la vita si sia formata del tutto?
Il caso della famiglia lombarda di cui parliamo sembra fatto apposta non per aprire una discussione come accadrà ma per chiuderla. La povera madre (che abbraccio), ha avuto cinque gravidanze per ottenere un solo figlio sano. Unaltra figlia è nata, e morta a sette mesi, perché la coppia è portatrice di una tremenda malattia ereditaria. LAtrofia Muscolare Spinale di tipo 1 causa la paralisi di tutta la muscolatura e porta a una dolorosissima morte per asfissia dopo una vitanonvita di agonia. È, secondo le statistiche, la più comune causa genetica di morte dei bambini nel primo anno di vita. Mia madre, che ha novantanni, piange ancora (e non per modo di dire) una bambina che le morì a sette mesi per polmonite più di sessantanni fa.
Alzi la mano chi di voi è pronto a condannare quella donna e quelluomo per avere deciso tre aborti che avrebbero portato bambini malati di quella crudeltà della natura. Se qualcuno lha alzata, si tratta di mani che non sono disposto a stringere, neanche appartenessero alluomo più pio della terra. Il più buono non può esserlo di certo. Si alzeranno molte mani, piuttosto, per dire che allora quella coppia doveva rinunciare a fare altri figli, piuttosto che ricorrere alla diagnosi genetica preimpianto, ovvero a selezionare gli embrioni sani. Sono mani di amanti della vita immaginari, ai quali chiedo: è meglio nascere sani o malati? Chiedo: è meglio nascere o non nascere? Chiedo: quanti feti già sviluppati, di molte settimane, subiscono un aborto - chirurgico e legalissimo - dopo unamniocentesi? Quel bambino «selezionato geneticamente» non è un esperimento hitleriano per produrre una razza di superuomini. Gli viene garantito soltanto che sarà in grado di vivere.
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