Non che in caserma si debba per forza festeggiare ogni arresto, ma il brigadiere, quando acciuffa un latitante che da dieci anni la fa in barba a tutti, stenta inevitabilmente a celare un giustificato senso di orgoglio. E le pacche sulle spalle dei colleghi, i complimenti del capitano, la speranza di un bellarticoletto sul giornale sono tutte cose che nei giorni scorsi sono state vissute da un carabiniere in forza alla compagnia di Sestri Levante, tornato alla base insieme al collega di pattuglia con un ricercato ammanettato sulla gazzella. Non un boss della mala, ma pur sempre un uomo che girava con otto chili di droga e che per questo si era beccato una condanna a due anni e mezzo.
Naturalmente, in attesa di sentenza, era tornato in libertà ed era sparito. Film già visto e rivisto in Italia. Eppure questa volta le forze dellordine non si erano dimenticate di lui. Era ricercato dalla procura di Prato, in Toscana, per quella sentenza ormai passata in giudicato, diventata definitiva addirittura dieci anni fa, nel secolo scorso, nel 1998. Nei giorni scorsi i carabinieri di Sestri Levante sono riusciti nellimpresa di ritrovarlo. E arrestarlo, naturalmente. E portarlo davanti a un giudice, naturalmente. E altrettanto naturalmente si sono visti rimettere in libertà il pregiudicato. Non temporaneamente, proprio in via definitiva.
E la sentenza passata in giudicato? E i dieci anni di latitanza? Appunto, roba vecchia, troppo vecchia per pensare che larrestato possa ancora scontare condanne del secolo scorso. Lavvocato del pregiudicato ha presentato istanza al giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Prato e il procuratore della Repubblica Piero Tony ha dichiarato estinto il reato.
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