Diecimila persone in piazza e un solo coro: «Libertà, libertà». Famiglie, giovani, studenti universitari. Cattolici e laici. Accorsi sul sagrato del Duomo per ascoltare lAngelus di Papa Benedetto XVI trasmesso in diretta dal maxischermo allestito sulla facciata del palazzo dellArengario. La decisione della giunta comunale di offrire a tutti i cittadini la possibilità di ascoltare le parole del Pontefice è stata accolta con entusiasmo. «Abbiamo rischiato che liniziativa fosse letta in modo politico - spiega lassessore allo Sviluppo del territorio Carlo Masseroli -, invece ha riscosso un grande successo di popolo».
Il «Papa day» è cominciato a metà mattinata, quando i primi fedeli hanno preso posto in piazza Duomo. A mezzogiorno è cominciata la tradizionale preghiera domenicale da piazza San Pietro. Venti minuti durante i quali Joseph Ratzinger ha ringraziato i fedeli, in particolare gli studenti universitari, presenti. E loro, assiepati davanti al Duomo, hanno risposto con lunghi applausi e striscioni. «La piazza era gremita - racconta il vicesindaco Riccardo De Corato -, soprattutto da giovani, molti dei quali estranei a Comunione e Liberazione. Alcuni studenti sono venuti da me per dirmi che pur non essendo cattolici non ritengono giusto negare la parola a un capo di Stato». Molti gli esponenti politici accorsi sotto il maxischermo. «Mi dispiace - continua De Corato -, che il centrosinistra, presente a Roma con numerosi rappresentanti, qui da noi abbia perso loccasione di difendere la libertà di espressione».
Perché era questo lobiettivo: dimostrare che Milano è laica e difende il diritto di tutti di manifestare le proprie idee. «Questa piazza - afferma Ignazio La Russa, capogruppo di An alla Camera - dimostra che non si può zittire il Papa. Non si può togliergli la parola, soprattutto in un luogo della verità. Limmagine a la voce del Pontefice, la piazza affollata di Milano, sono una risposta che ripaga noi italiani dellumiliazione che, pochi, hanno voluto infliggere». Gli fa eco Maurizio Lupi, deputato di Forza Italia: «Piazza San Pietro e Milano hanno dimostrato non solo laffetto che nutre il popolo italiano nei confronti del Papa, ma sono stati anche leccezionale dimostrazione di una laicità contro lintolleranza e loscurantismo delle minoranze».
Fra gli esponenti delle amministrazioni locali in piazza anche lassessore regionale allo Sport Piergianni Prosperini. «Il Papa è il massimo esponente dellumano e del divino sapere - dice -. Per me questo non è un Papa, ma è il Papa perché non chiede scusa a tutti». Parla, invece, di «curioso paradosso» Alessandro Litta Modignani dei Radicali italiani nel commentare la giornata in piazza Duomo: «Lamministrazione civica, cioè unistituzione dello Stato indice uniniziativa di raccoglimento religioso mentre il cardinale Ruini, già presidente della Cei, lancia un appello laico di solidarietà al Papa».
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