Nome e cognome sono altisonanti; la somiglianza è impressionante, le aspettative pure. Purtroppo sono le doti tecniche ad essere ben diverse da quelle dellillustre genitore. Diego Armando Maradona, con laggiunta di uno jr, proprio per non confonderlo col Diego Armando Maradona vero, debutta oggi in serie D, nella molisana Venafro, contro il Grottammare.
Ecco perché non bisogna confondere loro col ferro perché tutte le volte che agli onori della cronaca arriva il nome di Maradona, sugli altari come San Gennaro per i napoletani, ripudiato dai benpensanti per la sua vita eccessiva, si scatena unorgia mediatica. Il Pibe de oro fa sempre e comunque notizia mentre il figlio, nato dalla relazione con Cristina Sinagra e riconosciuto dopo quasi ventanni di penose tribolazioni giudiziarie, vive di luce riflessa, quasi si incarnasse in lui il mito di quellargentino col ciuffo sbarazzino, che si allenava quando voleva, ma che riusciva a trascinare allentusiasmo i tifosi di tutte le latitudini.
Già, ma quello era il Maradona vero, il giocatore che contende a Pelè il trono di migliore di sempre. Questo è la pallida figura, anche se simpatica per la passione e limpegno che ci mette per tenere alto il nome: 21 anni, nato il 20 settembre 1986, Maradona jr è calcisticamente cresciuto nelle giovanili del Napoli dove è rimasto per otto stagioni. Le aspettative erano tante, certo non possedeva il magico sinistro del padre, ma il futuro poteva essere suo. Anche perché nel 2001 Maradona jr esordì nella nazionale under 17 disputando anche una gara amichevole contro la nazionale maggiore, allepoca allenata da Giovanni Trapattoni.
Nellagosto 2004 si trasferisce al Genoa, nella primavera allenata da Torrente, ma anche qui fallisce. Cerca allora gloria nel Cervia, la squadra per il format tv «Campioni» guidata da Ciccio Graziani: vince il campionato fra i dilettanti, ma sinfortuna e la ripartenza è difficile.
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