Diego José

Si chiamava José López Camaño, nato a Cadice nel 1743. Si fece francescano col nome di fray Diego José. Fu mandato a studiare e nel 1766 venne ordinato sacerdote. Quando ci si accorse che la sua predicazione provocava strabilianti conversioni, fu impiegato come predicatore itinerante per tutta la Spagna. Folle enormi si radunavano per sentirlo. Egli alternava il pulpito e il confessionale. Quando aveva del tempo libero da queste attività, visitava prigioni e ospedali. Gran parte della notte la passava in preghiera. Spesso, all’uscita di chiesa e dalle piazze, lo si doveva far scortare dalla forza pubblica perché la gente cercava di tagliuzzare pezzetti del suo saio come reliquia. Da buon francescano, i poveri erano in cima ai suoi pensieri. Fu dopo una sua predica che le autorità di Antequara decisero di fondare una società per il soccorso dei detenuti nullatenenti. Una predica a favore dei diritti della Chiesa contro il governo gli costò tre anni di galera. Ma ne aveva anche per gli ecclesiastici, che gli valse sette anni di interdizione dal pulpito a Siviglia. Intanto, in Spagna arrivavano le nuove idee illuministe dalla Francia, e padre Diego José prese a denunciarne l’irreligiosità. Carattere emotivo e insicuro, andava soggetto a crisi spirituali e periodi di incertezza, ma trovò un saldo timone nell’obbedienza alla regola e al suo direttore spirituale. Grazie a tali guide riuscì a vincere il suo temperamento e a diventare il predicatore popolare più famoso della Spagna del XVIII secolo.

Morì a Ronda nel 1801 e immediatamente il popolo cominciò a venerarlo come santo.

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