Dalla dieta all’anoressia: 5 indagati

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Cinque persone indagate per un giro di ricette false e pillole dimagranti contenenti anfetamina vendute nel Tigullio, in Liguria, e in diverse in località in Lombardia e Piemonte. «Aspettiamo che il pm Margherita Ravera formalizzi le richieste di rinvio a giudizio, ma l'inchiesta è praticamente conclusa», dice il maresciallo Angelo Melpignano, che dirige il Nucleo antisofisticazione dei carabinieri di Genova, facendo il punto sulle indagini, iniziate l'aprile scorso, sul traffico di anfetamina per cure dimagranti fra Genova, Chiavari, Santa Margherita Ligure e Milano. Per questa vicenda gli avvisi sono arrivati a cinque persone . Raffaella D.D., trentasei anni, di Santa Margherita, Monica A., 43 anni, di Cuneo, Annamaria A., 70 anni, di Milano sono accusate di avere venduto pillole per dimagrire contenenti anfetamina confezionate dal farmacista Umberto P., sessantenne di Cuneo, già indagato alcuni anni fa dal Nas di Genova per fatti analoghi.
L'anfetamina che il farmacista avrebbe adoperato per le sue pillole dimagranti è la fendimetrazina, sostanza di sintesi, con effetto anoresizzante, che deprime lo stimolo della fame agendo sul sistema nervoso centrale. Si tratta di un farmaco con numerose controindicazioni, che può essere prescritto solo da medici specialisti. Era inserito nelle pillole, vendute come preparati a base di erbe naturali.
I Nas hanno calcolato guadagni del 400 per cento dalla vendita di questi farmaci. Nei confronti di Laura M., 48 anni, residente a Genova, medico della polizia di Stato, l'accusa è di avere prescritto false ricette per favorire la vendita delle pillole alla fendimetrazina. Secondo il maresciallo Melpignano, Laura M. aveva con il farmacista, sua vecchia conoscenza, un rapporto che stava tra l'amicizia e la sudditanza psicologica e faceva personalmente uso delle pillole. Annamaria A. e Laura M.

hanno collaborato da subito alle indagini e quindi non sono state oggetto di misure restrittive della libertà. Monica A. e Raffaella A. hanno obbligo di dimora nel comune di residenza. Il farmacista invece è tuttora agli arresti domiciliari.

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