Primo sì dellUnesco alla dieta mediterranea come patrimonio immateriale dellumanità. Lo rende noto il ministro dellAgricoltura, Giancarlo Galan, sottolineando che «il parere favorevole del comitato tecnico dellUnesco rappresenta per lagricoltura del Mediterraneo un riconoscimento di grande prestigio. Per il nostro Paese e per i nostri agricoltori questo primo sì è uno straordinario successo.
Ritengo - aggiunge - che ci siano tutti i presupposti affinchè anche il comitato esecutivo, che si riunirà a novembre e di cui lItalia è membro, ratifichi definitivamente la decisione».
Il comitato tecnico dellUnesco, in particolare, ha dato una valutazione positiva alliscrizione della dieta mediterranea nella lista delle tradizioni considerate patrimonio mondiale immateriale dellumanità. Questo parere dovrà essere ratificato dal comitato esecutivo della Convenzione sul patrimonio immateriale, che si riunirà a Nairobi dal 14 al 19 novembre.
La candidatura della dieta mediterranea era stata avanzata quattro anni fa da Italia, Spagna, Grecia e Marocco, ma per lUnesco non soddisfaceva i requisiti previsti dalla Convenzione del 2003. Lanno scorso però lItalia lha ripresentata, sempre insieme a Spagna, Grecia e Marocco, e ha assunto il coordinamento del gruppo di lavoro internazionale, riscrivendo interamente la candidatura e sottolineandone il valore culturale. E questa volta lUnesco ha dato parere favorevole.
Forte soddisfazione del presidente della Commagri dell Europarlamento Paolo De Castro che in qualità di ministro nel 2007 aveva avviato la candidatura per litalia. Successivamente nel 2008 lex ministro, divenuto senatore, aveva predisposto a prima firma una mozione parlamentare bipartisan sulla candidatura sottoscritta da oltre 100 senatori e approvata allunanimità. «Finalmente -ha dichiarato De Castro - si chiude un percorso lungo e difficile che garantisce una valorizzazione indispensabile sia nel percorso di crescita economica della nostra agricoltura sia in termini di tutela dei consumatori». Il primo sì dellUnesco alliscrizione della dieta mediterranea nella lista dei patrimoni immateriali dellumanità «rappresenta un traguardo di inestimabile valenza per limmagine della nostra agricoltura e delle sue impareggiabili produzioni di qualità». Lo afferma la Confagricoltura in una nota, sottolineando il «meritevole operato del ministro Galan e degli esperti del ministero, grazie ai quali è stato possibile accreditare a livello internazionale le nostre pratiche alimentari e lagricoltura come uninsieme di valori e conoscenze che fanno onore in particolare allItalia, che della dieta mediterranea è stata antesignana e concreta promotrice».
«La dieta mediterranea quale patrimonio dellUmanità da parte dellUnesco ha un importante valore economico per il Made in Italy agroalimentare». Lo dice in una nota la Coldiretti. Che aggiunge: «La raccomandazione positiva dellUnesco riconosce il valore storico che ha assunto questo modello alimentare negli stili di vita e per i benefici per la salute dimostrati scientificamente.
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