Ilenia Carlesimo
Il filo di lino, tagliato e rivestito con cera d'api, è pronto. Adesso l'esperto pellettiere, con pazienza e maestria, inizia a trasformare in una borsa i pezzi di cuoio che sono sul banco di lavoro. Accanto a lui un confezionatore inserisce la controfodera di lana e cotone in una cravatta. Lì, sotto gli occhi di tutti, stanno per nascere due accessori Hermès. Ecco cosa accade alla mostra «Hermès dietro le quinte», festival itinerante dei savoir-faire della maison parigina che, partito nel 2011 da Seattle (allora si chiamava Festival des métiers), dopo aver fatto tappa a Milano lo scorso anno ora si ferma a Roma, dove è in calendario da oggi fino al 16 marzo presso il Museo dell'Ara Pacis (Lungotevere in Augusta, dalle 12 alle 20; ingresso libero). Più che una semplice esposizione, Hermès dietro le quinte è l'occasione di fare una sorta di viaggio in una grande manifattura per vedere dal vivo come nascono prodotti iconici e osservare all'opera gli artigiani di dieci mestieri della storica casa francese.
Il percorso espositivo è infatti organizzato in dieci moduli in uno spazio complessivo di circa dieci metri quadri. Ogni modulo è dedicato a uno specifico savoir-faire della maison, ospita gli artigiani con i loro strumenti da lavoro e permette ai visitatori di scoprire la cura per il dettaglio, l'esperienza, l'abilità, la pazienza, il tempo e la passione che trasformano materiali pregiati in oggetti del desiderio. C'è il sellaio, che sull'arcione in legno assembla le varie parti in cuoio con chiodi da sella fatti di un solo pezzo, a garanzia di solidita di un prodotto che è simbolo della maison stessa, nata nel 1837 con Thierry Hermès come manifattura di selle e finimenti da cavallo. Poi c'è il pellettiere, che con la griffe marca il cuoio nei punti dove verra perforato e cucito e che con il martello batte le cuciture; c'è l'incastonatore, l'artigiano orefice incaricato di fissare zaffiri, rubini, smeraldi, diamanti e altre pietre preziose in un gioiello; e c'è la roulotteuse, l'orlatrice specializzata negli orli frullati che effettua la finitura di tutti i carre, altro prodotto rappresentativo della casa parigina. Senza dimenticare l'incisore su seta e infografico, l'orologiaio, che come in un puzzle unisce dai cento ai mille minuscoli pezzi, il vetraio, che da una colata di cristallo fuso fa nascere un calice, una caraffa o un vaso, il guantaio, lo stampatore su seta, il confezionatore di cravatte e il pittore di porcellane (Hermès decora le sue porcellane nei pressi di Limoges).
Infine, grazie alla realta virtuale di un filmato a 360°, i visitatori possono scoprire anche i segreti dei maestri artigiani della cristalleria Saint-Louis, maison fondata nel lontano 1586 e acquisita da Hermes nel 1989. Eppure «Hermès dietro le quinte» non è solo una mostra. È vero, svela parte del lavoro che ogni giorno avviene negli atelier Hermès, che oggi tra i suoi 13.764 dipendenti conta oltre 4.500 artigiani, ma è anche un'occasione di riflessione e confronto. Perché offre ai visitatori la possibilità di interagire con gli stessi artigiani, pronti a rispondere a domande, dubbi e curiosità; perché affianca all'esposizione un programma di incontri e tavole rotonde per approfondire le tematiche legate all'innovazione e alla trasmissione dei savoir-faire.
E soprattutto perché torna a mettere al centro quell'insostituibile lavoro dell'uomo fatto di occhi attenti, mani esperte e cuore pieno d'amore per il bello.Hermès Dietro le quinte. Roma, Museo dell'Ara Pacis, Lungotevere in Augusta Ingresso libero Dal 9 al 16 marzo, dalle 12 alle 20 (lunedi 11 marzo chiuso)
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.