Quando ha visto il cane di grossa taglia correre minaccioso nella sua direzione, temendo che volesse aggredire lui, o la cagnetta che aveva con sé, ha preferito mettere mano alla pistola che aveva in tasca e sparare. Tre colpi che hanno lasciato senza vita sul terreno, sotto gli occhi esterrefatti del padrone, un robusto e minaccioso pitbull.
Adesso il protagonista della vicenda dovrà giustificare la sua azione, visto che dopo laccaduto i carabinieri subito accorsi, hanno trasmesso al magistrato un dettagliato rapporto. Luomo, un imprenditore di Pero, rischia una denuncia, nonostante il suo gesto sia stato determinato dalla necessità di difendere se stesso e il cagnolino che portava a spasso, dalla minaccia costituita dal grosso cane.
Laltra sera poco dopo le 18.30 luomo, 56 anni decide come fa quasi ogni sera, di portare fuori il suo york shire. I due si dirigono verso una zona verde a ridosso dellarea industriale di Pero, e la cagnetta viene lasciata libera. Trascorso un quarto dora, nella stessa area arriva un altro signore anche con lui con cane al seguito. Anche lui con lo stesso bisogno di far muovere lanimale che tiene in casa, come animale da guardia e da difesa. Il pitbull comincia a correre nel verde per qualche minuto; poi si accorge della presenza della cagnetta e minaccioso inizia a dirigersi nella sua direzione.
Il cagnolino fiuta il pericolo e fugge, cercando protezione dal suo padrone che non si era accorto di nulla. Quando limprenditore capisce il motivo del terrore dello york shire, è già quasi troppo tardi. Il pitbull che non può essere controllato e trattenuto dal proprietario, rimasto a una certa distanza, punta minaccioso contro i due sconosciuti. Forse vorrebbe soltanto giocare con il piccolo animale. Nel dubbio, e per garantire lincolumità sua e della cagnetta, limprenditore decide di reagire, neutralizzando ogni pericolo. In tasca, lui che ha il porto darmi, conserva una pistola regolarmente denunciata. La impugna quando ormai il grosso cane è a pochi metri e dopo aver preso la mira apre il fuoco per tre volte. I colpi vanno tutti a segno e il pitbull rimane a terra senza vita, ancora prima che avesse la possibilità di avvicinarsi alle presunte vittime. Quando arriva il padrone del cane ucciso, che ha assistito incredulo alla scena da lontano, è ormai troppo tardi. Fra i due scoppia un litigio che rischia di degenerare, nonostante limprenditore abbia subito spiegato allaltro il perché del suo imprevedibile gesto.
«Temevo volesse aggredirci e mi sono soltanto difeso nellunica maniera possibile trovandomi di fronte a un cane così pericoloso», ha poi raccontato ai carabinieri arrivati per ricostruire lepisodio. Per lui, se non dovesse dimostrare di aver agito in stato di necessità, potrebbe profilarsi la possibilità di una denuncia per uccisione di animale altrui e di spari in luogo pubblico.
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