Il difensore che striglia anche il sindaco

I milanesi posso ritenersi fortunati. Loro hanno qualcuno che li difende dai torti subiti dalla pubblica amministrazione. Potrà sembrare banale ma non lo è: l’istituto del Difensore Civico, introdotto nel 1990, è stato istituito solo in circa 500 comuni su 8mila. Non solo, Palazzo Marino ha consentito di creare una rete unitaria di Difensori civici metropolitani in grado di assicurare ad un numero sempre più alto di cittadini la difesa. In molti casi, infatti, non c’è una sensibilità da parte dei pubblici poteri, specie nei piccoli centri urbani, a dotarsi di questo strumento di democrazia e di trasparenza amministrativa. Una rilevazione del novembre 2007, svolta dall’Ufficio del Difensore Civico del Comune di Milano, risulta che in Lombardia vi sono più di 354 enti locali con Difensore Civico in carica (tra cui 328 comuni, sette province, undici unioni di comuni, otto comunità montane).
Merito di Milano è non solo aver costituito una rete di coordinamento nazionale di difensori civici, ma anche di aver sviluppato iniziative comuni, come lo scambio di informazioni ed esperienze tra gli Uffici nei vari Enti Locali).

Il 21 gennaio 2008, nella sede municipale di Cà Farsetti, a Venezia, si è costituito il Coordinamento nazionale dei Difensori civici metropolitani che hanno eletto il coordinatore, Alessandro Barbetta, l’attuale Difensore Civico di Milano.

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