La difesa fa acqua e l’Inter va in barca contro l’Aston Villa

Nerazzurri sconfitti 3-0. Fallisce l’esperimento dei tre difensori Julio Cesar evita il tracollo. Ibra e Suazo non ripetono l’Old Trafford

La difesa fa acqua e l’Inter va in barca contro l’Aston Villa

da Birmingham

Prima e dopo la magica notte dell’Old Trafford il nulla. Al Villa Park si è salvato solo Julio Cesar, gli altri diciassette che si sono alternati non ne avevano neppure per alzare la voce, tre a zero pesante, forse eccessivo, ma questo è il calcio estivo, temporale, sole, diluvio. Il giro dell’Inghilterra si chiude con tre sconfitte e un bottino importante di nove reti subite che quattro partite in otto giorni giustificano solo in parte. Non doveva cambiare i giudizi la vittoria sul Manchester, non può farlo la sconfitta secca di Birmingham dove Mancini ha tentato la difesa a tre, rabbrividendo dopo il primo gol e quattordici minuti di gioco. Samuel, Materazzi e Chivu imballati e larghi hanno costretto Julio Cesar a tuffi di stagione, i Villans arrivavano e entravano da tutte le parti, sarà anche vero che sabato parte la Premiership e quindi gli inglesi sono più tonici, ma anche dalla panchina non sono arrivate genialate. Cesar e Maxwell si sono scambiati le fasce ma se non girano le gambe non sono queste le soluzioni che cambiano le partite. L’Inter ha giocato senza mai uscire dalla sua metà campo, assolutamente vero, solo negli ultimi tre minuti del pt ha fatto delle cose, a livello individuale, e Ibrahimovic è anche riuscito a mangiarsi un gol.
Mancini qualcosa si aspettava, venerdì doppia seduta di allenamento nel centro sportivo dell’albergo di Watford dove era ospitata la squadra, poi palestra per tutti. Ieri mattina due ore in pullman per raggiungere Birmingham, tutto questo al termine di una settimana di lavoro intenso. Può essere una spiegazione ma non giustifica la resa incondizionata e la mancanza di un uomo d’ordine capace di tenere la palla se non addirittura i reparti. Del resto l’Inter non ce l’ha, il nome di Emerson non è uscito a caso dalla testa di Mancini che, come il resto dello staff medico, è sempre più preoccupato del recupero di Vieira, dato comunque per disponibile per il prossimo impegno dell’8 agosto al San Paolo con Napoli e Juventus. Ma Emerson arriva a una sola condizione, e cioè se Calderon lo regala a Moratti.
Ieri male l’insieme, nonostante a Birmingham ci fossero 22 gradi e quindi un clima ideale per giocare. Imballato Chivu, lento Maxwell che perdeva qualche metro su ogni affondo, Materazzi e Samuel di esperienza, quando la difesa è tornata a quattro è stato merito di Julio Cesar se non sono arrivate altre reti. Sul finire del pt l’occasione di Ibrahimovic, più che altro spettacolare per come è stata costruita e per il gioco di gambe dello svedese che ha poi calciato di piatto oltre il palo di sinistra nel tentativo di umiliare Taylor. L’intuizione era stata di Jimenez, verticale per lo svedese che ha messo giù, in area, tre avversari. Ma per il cileno è stato l’unico guizzo degno di nota. Gioca in una posizione difficile, ieri dietro a due punte ferme, deve imparare a conoscere la squadra, farsi coraggio, prendere iniziative e farsi dare la palla, in questo momento il confronto con il suo doppio, e cioè Recoba, è impietoso.
Per fortuna c’era Olivier Dacourt. Il francese non è un genio ma ha la praticità di una domestica, in qualunque zona del campo si trovi sa come spazzare, se il colpo non gli riesce mena, poi a volte si scusa. Adriano ha giocato da calciatore invisibile, Cruz ha sbagliato quasi tutto, stop, scambi e movimenti, Suazo un altro rispetto a Manchester.

Il tre a zero con diagonale basso di Barry, gol di testa di Martin Laursen ex Milan e rigore generoso causato da Chivu e trasformato ancora da Barry, timbra una tournée che alla fine regala solo la prima mezz’ora dell’Old Trafford.

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