da Roma
Prima grida al rischio tracollo delle Forze Armate del Paese. Poi quando il centrodestra proprio in conseguenza delle sue accuse, ne chiede le dimissioni il ministro della Difesa, Arturo Parisi ridimensiona il quadro e minimizza: la bancarotta non è più certa ma soltanto probabile. Parisi ieri ha presentato in commissione Difesa al Senato una nota aggiuntiva in relazione alla Finanziaria 2008 per denunciare che Esercito, Marina e Aeronautica sono «sulla soglia di una irreversibile inefficienza» e visti gli scarsi finanziamenti previsti le cose non potranno che andare peggio. Vistosi bersagliato da una pioggia di critiche, pure dai suoi alleati, Parisi prima si arrampica sugli specchi per spiegare che «trovarsi sulla soglia dellinefficienza significa appunto dire che se si supera questa soglia linefficienza diventa irreversibile» ma che per il momento non lo è. E poi scarica tutte le colpe sulla «dissennata politica di Tremonti» ministro dellEconomia del governo Berlusconi, concludendo: «La situazione è a rischio, ma lallarme è stato raccolto».
In commissione il ministro aveva parlato chiaro. I 2.512 milioni di euro destinati dalla Finanziaria alla Difesa, anche se superiori a quelli dellanno scorso e ancor più a quelli dellanno precedente, «non consentono di procedere con la necessaria determinazione nellazione di risanamento, iniziata lo scorso anno, tesa a frenare il drastico deterioramento delle condizioni dei mezzi, sistemi, equipaggiamento e scorte determinato dai tagli operati fra il 2004 e il 2006 dal loro impiego, più intenso rispetto alle programmazioni iniziali, imposto dalle missioni internazionali». Insomma servono più soldi per le missioni allestero. Una richiesta inaccettabile per la sinistra radicale. Iacopo Venier, responsabile esteri del Pdci, giudica «fuori luogo» lallarme di Parisi e lo sfida a chiedere il ritiro dei militari dallAfghanistan, come «esigenza finanziaria».
Dallopposizione il capogruppo della Lega Nord in commissione Difesa del Senato, Sergio Divina, e Maurizio Gasparri di Alleanza nazionale chiedono a gran voce le dimissioni del ministro.
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