(...) di Presidente del Municipio nelle mani dell'On. Sandro Biasotti e del referente del Movimento dott. Gianni Barci che lo invitavano però a rimanere in carica, in attesa del pronunciamento del Tar in merito alla istanza di annullamento delle elezioni regionali presentata da Matteo Marcenaro.
Nel contempo gli richiedevano di avviare il passaggio di consegne al candidato naturale, il capogruppo Enrico Cimaschi, prendendosi il tempo necessario a far rientrare alcune dinamiche personalistiche che stavano già disgregando la maggioranza. Ma la fretta di Cimaschi di occupare il posto ha probabilmente creato uno spazio di manovra in cui la minoranza si è subito agevolmente inserita, inducendo masochisti consiglieri della maggioranza a far passare addirittura una mozione di sfiducia contro il loro Presidente, lasciando, così, vacante la Presidenza stessa in un momento turbolento.
Con i 10 consiglieri di minoranza hanno sfiduciato Siri ben 5 consiglieri della maggioranza: Russo Emanuele (assessore in carica dell'Udc che si è auto-sfiduciato!), Piacentino Maria Peter (già Pdl e transitata all'Udc), Di Mattia Alessandra (Pdl) e Falcone Vincenzo (che continua a far riferimento all'inesistente An); inoltre è valsa di fatto allo stesso scopo l'astensione di Musso Vittoria (già Pdl passata al Gruppo Misto e poi, ancora, a Fli).
In questo contesto l'elezione stessa di Cimaschi e il mantenimento della maggioranza uscita dalle urne era a rischio. Soltanto grazie a un intervento di Aldo Siri si evitava infatti una votazione da cui sarebbe potuta uscire una maggioranza diversa da quella votata dai cittadini, ovvero con Presidente Russo Emanuele dell'Udc anziché Cimaschi. Infatti non è da escludere che la consigliera Di Mattia (Pdl) allettata dall'offerta di Russo di farla assessore, potesse votare assieme alla minoranza e all'Udc determinando il cambio di colore del Municipio. Aldo Siri riuscendo tramite un esposto a spostare la data dell'elezione del nuovo Presidente ad una in cui il consigliere di minoranza Traverso non poteva essere presente e dunque votare, scongiurava anche solo l'eventualità di questo ribaltone. Eletto Presidente del Municipio il sig. Cimaschi stabiliva come suoi esclusivi collaboratori proprio quei consiglieri di maggioranza che avevano votato la sfiducia di Siri e avviava il valzer delle inaccettabili rose di nomi per la propria Giunta inserendo nella prima proposta proprio una di queste.
In questo surreale contesto si è passati anche per la presentazione di una Giunta di 2 membri anziché i tre previsti, arrivando a quella di una Giunta composta solo da membri del Pdl ossia della componente politica che prima è entrata come maggioranza nel Municipio più importante della città grazie ad uno straordinario risultato determinato dalla candidatura di Siri (Lista Biasotti) e subito dopo, in virtù della dimostrata incapacità gestionale del suo capogruppo Luciano Gandini, ha iniziato a disgregarsi internamente mettendo a rischio l'incredibile risultato.
Aldo Siri invece si è sempre responsabilmente adoperato per recuperare l'originale coalizione di maggioranza nel rispetto del mandato elettorale ricevuto, ovvero Pdl, Lista Biasotti, Udc e Lega Nord.
Per questo ritiene che debba essere riproposta la Giunta che lo ha affiancato durante il suo mandato e condivide l'appello del Senatore Giorgio Bornacin che indica come unica soluzione seria e coerente il ripristino dell'antica maggioranza, garantendo sino alla scadenza naturale del presente ciclo amministrativo una governabilità «responsabile» per essere vicini alle esigenze dei cittadini; poi, al prossimo appuntamento elettorale, liberi tutti.
Aldo Siri e G
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