Difesa

"300mila soldati pronti e tre piani per l'Europa": lo scatto della Nato per il fronte Est

Il segretario generale dell'Alleanza atlantica, in vista del summit di Vilnius, delinea su cosa si baserà la discussione per il futuro della Nato. I piani di difesa regionale saranno tre. Per l'Ucraina, via all'integrazione, ma non ancora all'adesione

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In vista del fondamentale summit della Nato che si terrà a Vilnius il 12 e 13 luglio, il segretario generale Jens Stoltenberg, fresco di mandato prorogato di un altro anno, fa degli annunci importanti con un menù ricco dall'Ucraina alla ai soldati operativi nel Vecchio Continente.

L'avvicinamento dell'Ucraina alla Nato

Il primo riguarda naturalmente la guerra in Ucraina, con l'obiettivo citato dallo stesso Stoltenberg di "avvicinare Kiev alla Nato". Non significa ancora il processo di adesione: un dossier che ha diviso le varie anime interne all'Alleanza e che trova ostacoli anche di natura giuridica, legati al contenuto del Trattato. Ma per il segretario generale, il vertice in Lituania servirà anche per avviare in via definitiva "un pacchetto per portare l'Ucraina ancora più vicino alla Nato, cominciando con l'istituzione del Consiglio Nato-Ucraina, una piattaforma politica per consultarci e prendere decisioni assieme". La scelta era già stata annunciata durante l'interministeriale della Difesa dell'Alleanza delle scorse settimane, e certifica il percorso che al momento viene preferito nei riguardi dell'Ucraina. Non il via all'adesione formale - almeno in questa fase - ma un percorso di avvicinamento su più livelli, fino a un'integrazione "de facto".

Il programma di Stoltenberg per Kiev

La presenza del presidente ucraino Volodymyr Zelensky all'incontro di Vilnius servirà a sancire anche simbolicamente l'inizio dei lavori di questa nuova piattaforma. Primo step di una serie di livelli che Stoltenberg ritiene essenziali per il futuro rapporto tra il blocco atlantico e Kiev. "Prima di tutto, concorderemo un programma pluriennale di assistenza, per assicurare la piena interoperabilità tra le forze armate ucraine e la Nato" ha continuato il segretario generale, il quale ha detto di aspettarsi che "tutti i leader riaffermeranno che l'Ucraina diventerà un membro della Nato". Un vero e proprio programma di questo nuovo anno di mandato che conferma le linee già espresse nell'ultimo anno, nel segno di una continuità per il quale è piaciuto tanto ai governi degli Stati membri quanto al presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, che non a caso ha dato semaforo verde per il prolungamento della leadership dell'ex primo ministro norvegese.

300mila soldati pronti e nuovi piani di difesa

Sul tavolo di Vilnius però anche altri temi, sicuramente connessi alla guerra in Ucraina ma che servono anche a delineare la nuova idea di strategia dell'Alleanza. Nella conferenza stampa di Bruxelles, Stoltenberg ha dichiarato che il blocco euroamericano si sta proiettando sulla costituzione di "tre nuovi piani regionali di difesa per contrastare le due maggiori minacce alla nostra Alleanza, la Russia e il terrorismo". Questi nuovi piani, a detta del leader Nato, si differenziano a livello geografico: uno riguarderà il Nord, l'Atlantico e l'Artico, uno il centro, "che coprirà l'Europa Centrale e il Baltico", e infine un piano di difesa su base regionale che unirà il Mediterraneo e il Mar Nero.

Per rendere operativi questi piani, la Nato prevede "300mila soldati in uno stato maggiore di prontezza, incluse sostanziose forze da combattimento aeree e navali".

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