
Il primo volo dell'F-47, il caccia di 6ª generazione e primo frutto del programma Next Generation Air Dominance che mira a dotare gli Stati Uniti di un nuovo aereo da combattimento capace di garantire la supremazia aerea attraverso tecnologie all'avanguardia, è previsto già nel 2028. Secondo i funzionari dell'Us Air Force il caccia sviluppato della Boeing sarà pronto al battesimo dell'aria prima del tempo. Un monito per gli avversari teorici e una piccola vittoria per gli americani che, in altre corse agli armamenti, faticano a stare al passo.
"L'F-47 dovrebbe effettuare il suo primo volo nel 2028". Lo ha dichiarato il vertice della forza aerea degli Stati Uniti, generale David Allvin, che durante il suo discorso alla Air, Space and Cyber Conference, ha sottolineato come si "debba fare presto"; per mantenere un vantaggio nel campo della supremazia aerea, ci auguriamo, e non come ulteriore voce di una delle proiezione apocalittiche che in questi giorni solleticano la stampa che soffia regolarmente sul timore di una escalation possibile e imminente, sia nel Pacifico o nel cuore dell'Europa. Il portale The War Zone ricorda infatti come il generale Allvin abbia sottolineato che "l'F-47 è solo una parte di un più ampio sforzo di modernizzazione volto a garantire all'Aeronautica Militare il mantenimento del vantaggio competitivo rispetto a qualsiasi potenziale avversario". Ma tale ambizione è una costante, indipendentemente dall'acuirsi di una eventuale minaccia.
Questo caccia di 6ª generazione, il primo che il mondo potrebbe vedere in aria, dovrà sostituire il caccia da superiorità aerea di 5ª generazione F-22 Raptor, che ha ricevuto il battesimo dell'aria all'inizio degli anni '90, per entrare in servizio attivo nel 2005.
Come piattaforma di 6ª generazione, il nuovo caccia commissionato dal Pentagono dovrebbe garantire prestazioni superiori a quelle F-22 e dell'F-35, per essere classificato come un velivolo "stealth++" che porterà la sua furtività e le sue armi guidate per un raggio di combattimento "superiore a 1.000 miglia nautiche", ossia 1.800 chilometri, a velocità superiori a Mach 2, due volte la velocità del suono. Secondo quanto riporta DefenseOne, tali specifiche e tale autonomia offriranno all'Us Air Force "un incremento di portata operativa di almeno il 25% rispetto ai caccia statunitensi" che sono attualmente in linea. Lasciando nel passato gli F-15X Eagle, gli F/A-18 Super Hornet, gli F-16 Viper e, dopo oltre vent'anni, i Raptor, gli unici aerei da combattimento che gli Stati Uniti non "esportano", ad eccezione dei bombardieri strategici.
La gran parte dei dati dell'F-47 rimane segreto militare, ma secondo le prime informazioni "concesse" l'Aeronautica statunitense intende acquisire almeno 185 di questi caccia di 6ª generazione, per
rimpiazzare gradualmente gli F-22 e affiancargli i nuovi droni gregari come gli Mq-28 Ghost Bat e gli Mq-25 Stingray, o le versioni definitive di queste armi del futuro che li seguiranno in battaglia nella nuova era del dominio aereo.