L'Aeronautica statunitense ha dichiarato di essere impegnata nel recupero di un drone MQ-9 Reaper precipitato nel Mar Giallo, al largo della costa occidentale della Corea del Sud, nella giornata di lunedì. In base a quanto emerso il velivolo senza pilota ha avuto un "incidente" nei pressi dell'isola di Maldo-Ri, durante una missione di routine, secondo quanto riportato da un comunicato ufficiale diffuso dalla base aerea di Kunsan, una base militare statunitense sulla costa occidentale sudcoreana. Il drone era assegnato al 431esimo Squadrone di Ricognizione di Spedizione, che gestisce i droni MQ-9, uno dei più costosi e sofisticati dell'arsenale statunitense, dalla base aerea di Kunsan. Ecco che cosa sappiamo in merito a questo incidente.
Il drone Usa ''scomparso''
Secondo il New York Times una portavoce dell'esercito Usa ha confermato che il drone non è stato ancora recuperato. L'esercito statunitense ha più di 28.000 soldati in Corea del Sud, in uno dei più grandi schieramenti al mondo. Le forze degli Stati Uniti sono state di stanza in questo Paese asiatico ininterrottamente dalla fine della guerra di Corea, nel 1953, come deterrente per tenere a bada la Corea del Nord. Tornando al presente, la causa dell'incidente e l'eventuale danneggiamento del drone sono ancora oggetto di indagine. C'è chi ipotizza un coinvolgimento di una nazione straniera - Cina, Corea del Nord e Corea del Sud si affacciano tutte sul Mar Giallo – e chi è più propenso a ritenere plausibile un eventuale guasto del drone.
Sotto l'amministrazione Obama, ha evidenziato il NYT, l'esercito statunitense si è affidato sempre più ai Reaper e ad altri droni per lanciare attacchi in Afghanistan, Siria e Iraq, rendendoli un punto fermo delle operazioni militari. Sebbene siano velivoli interessanti perché possono volare ad alta quota per quasi 27 ore, sono facili da abbattere perché lenti. E alcuni hanno avuto problemi meccanici nell'ultimo decennio, causando incidenti. Anche l'Aeronautica Militare, i Marines e il Dipartimento per la Sicurezza Interna degli Stati Uniti utilizzano gli MQ-9 Reaper per attività di intelligence e ricognizione a lungo raggio su terra e mare.
Gli Uav MQ-9 Reaper
Il modello ''smarrito'' ha un'apertura alare di 20 metri, quasi quanto un aereo passeggeri Bombardier CRJ-100 a corridoio singolo, in grado di trasportare circa 50 persone. È lungo 11 metri e può volare fino a 15.000 metri. È pilotato da remoto e può essere impiegato per missioni, come detto, fino a 27 ore. I Reaper sono tra i droni più costosi utilizzati dall'esercito statunitense, con un costo medio di 28 milioni di dollari a unità nel 2022, secondo un rapporto del Congresso. Altri droni da ricognizione utilizzati dall'esercito statunitense includono l'RQ-11B Raven, che costa 260.000 dollari, e l'AAI RQ-7 Shadow 200, che costa 300.000 dollari.
Le cause dello schianto del drone MQ-9 Reaper non sono ancora note, ha riferito il quotidiano locale Korea JoongAng, citando le Forze Armate statunitensi in Corea (USFK). Il drone è rimasto coinvolto in un incidente durante una missione di routine ed è precipitato nelle acque al largo dell'isola di Maldo-ri, vicino a Okdo-myeon a Gunsan, nel Jeolla settentrionale, ha riportato il giornale, citando un portavoce anonimo dell'USFK.
Non si sono verificati feriti né danni alla proprietà pubblica, ha affermato il portavoce, aggiungendo che è in corso un'indagine. L'incidente si è verificato appena due mesi dopo che l'USFK aveva ufficialmente confermato lo schieramento permanente dei Reaper nella penisola coreana a settembre.