Comincia una settimana drammatica allOnu, listituzione internazionale più importante e spesso la più dannosa e confusa. DallOnu, poiché è nelle mani di una maggioranza automatica di stati islamici e di ex Paesi non allineati, più che soluzioni ci si possono aspettare equivoci e violazioni dei diritti umani. E così si presenta lo scontro di questa settimana: da una parte lAutonomia Palestinese che chiede il riconoscimento unilaterale di uno Stato, cioè cancello tutto, mi disegno da solo i miei confini, risolvo io problemi bilaterali spinosissimi come i profughi e Gerusalemme, senza trattative, senza garanzie di sicurezza per Israele, senza riconoscerlo come stato del popolo ebraico, senza i precedenti dellOnu, del quartetto, della road map; dallaltra parte Israele, affranto dalla solita menzogna: è lui che opprime, che non vuole fare la pace. Nessuno ricorda che Israele lascia la terra appena pensa di essere in sicurezza, lo ha fatto in Sinai, in Libano, a Gaza, ha lasciato con laccordo di Oslo tutte le città palestinesi. LOnu spinge la favola dei paesi occidentali oppressori e imperialisti, non mette in conto ai palestinesi il regime di fatto autoritario, lenorme potere di Hamas, le persecuzioni di omosessuali e dissidenti politici.
I palestinesi hanno di fatto, a ogni trattativa, rifiutato laccordo con Israele, il sogno è che svanisca: anche questa volta rifiutano di trattare senza che nessuno gli ricordi come abbiano rifiutato gli accordi con Rabin, con Barak, con Olmert, la proposta di Netanyahu di sedersi e parlare. Ci sono in queste ore trattative frenetiche sulle opzioni Consiglio di Sicurezza-Assemblea Generale. I palestinesi se lEuropa li sosterrà in Assemblea generale, sono pronti a rinunciare per ora al Consiglio di Sicurezza, dove lAmerica ha promesso il veto.
Diffamare Israele Ecco il copione in scena allOnu
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