Il dilemma degli indecisi: «Delusi dal governo ma Prodi è troppo triste»

Il dilemma degli indecisi: «Delusi dal governo ma Prodi è troppo triste»

Gian Maria De Francesco

da Roma

Romano Prodi? «È triste, non è carismatico perché non riesce a tenere insieme la sua coalizione e negli ultimi tempi è passato a toni aggressivi».
È questo il ritratto del Professore che emerge dai focus group curati da Tns Abacus su un campione di elettori indecisi. La società di ricerche socio-politiche ha cercato di elaborare un quadro qualitativo oltreché quantitativo dei cittadini che non hanno ancora deciso come esprimeranno la propria preferenza il 9 e il 10 aprile. E nella pancia di questo schieramento, che rappresenta il primo partito, pari al 25% dell’intero corpo elettorale, il centrosinistra è vissuto come una coalizione «popolare», ma caotica e senza una direzione univoca della quale non si comprende la reale proposta alternativa.
Allo stesso tempo gli indecisi, prosegue Tns Abacus, riconoscono alla Casa delle libertà l’aver messo mano a molte riforme, ma rimproverano alla coalizione di non aver realizzato le magnifiche sorti e progressive adombrate nel 2001 e al suo leader Silvio Berlusconi di non ammettere che alcune cose non sono state fatte. Questa apparente insoddisfazione, che deriva da una percezione di una situazione economica e congiunturale più difficile rispetto al 2001 (ma solo in alcuni casi suffragata da esempi personali), non si traduce però in una propensione a votare per l’Unione che appare «inaffidabile» in virtù della sua litigiosità. «La sostituzione di Prodi con D’Alema nel 1998 - ha spiegato Mario Ravasio, direttore ricerche qualitative di Tns Infratest e docente alla Cattolica di Milano - rappresenta un episodio che intimorisce l’elettorato».
La partita del voto, quindi, non si può considerare chiusa perché quest’ampia fetta di elettorato rappresentata dagli indecisi (il 10% non ha deciso nemmeno la coalizione per cui votare) può ribaltare ampiamente i rapporti di forza che attualmente sembrano emergere. Ma chi sono queste persone che rappresentano un quarto degli oltre 40 milioni di elettori italiani? Carla Natali, direttore di Tns Abacus, li descrive così: il 58% di essi è donne e la maggior parte (39%) ha più di 55 anni, vive in piccoli centri abitati (39%) e risiede al Sud e nelle Isole (45%). Sono abitualmente lettori di quotidiani, guardano i telegiornali, vedono per lo più Canale 5 e, soprattutto, il 42% di essi va a messa almeno una volta alla settimana.

Chi li saprà catturare? Chi saprà rassicurarli, farsi carico delle loro difficoltà e soprattutto riaffermare un sistema di valori fondato sulla famiglia e sulla solidarietà. Per conquistarli, quindi, non serve uno sforzo immane, ma soprattutto il dialogo.

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