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Il «diletto leader» prende moglie: è la sua segretaria

da Pyongyang

Un giorno, abbandonandosi a un’insolita confidenza sulla sua vita privata, il presidente nordcoreano Kim Jong-il disse: «Non ho dormito bene neanche una notte». È forse per alleviare la solitudine delle lunghe e buie ore insonni che il «diletto leader», come viene affettuosamente chiamato dai suoi seguaci, ha deciso di sposarsi di nuovo. È la quarta volta.
Così, nonostante le tensioni internazionali innescate con i suoi test missilistici, Kim Jong-il, dopo la morte per malattia della sua ultima moglie nel 2004, è finalmente convolato a nozze con la sua ex segretaria. Lui ha compiuto 64 anni a febbraio. Lei ne ha 42 e si chiama Kim Ok. Già segretaria del «diletto leader» dagli anni Ottanta, la nuova first lady è diplomata in pianoforte al conservatorio di Pyongyang. «Una donna carina più che bella, come le altre consorti e conviventi del leader», così l’ha descritta un alto funzionario sudcoreano. Una donna che spesso era stata vista a fianco del suo presidente (e ora neo sposo) in occasioni e viaggi ufficiali, come quello «segreto» in Cina del gennaio scorso, durante la quale i due sarebbero stati ricevuti dal presidente Hu Jintao.
Nel 1993 Kim Jong-il assunse dal padre, destinato a morire l'anno successivo, un potere praticamente assoluto sui destini della Corea del Nord.

Erede del più spettacolare e solitario culto della personalità sulla faccia della Terra, della sua vita privata si sa poco: le dicerie filtrate all’estero ne fanno un personaggio viziato e collerico che, incurante delle misere condizioni in cui vive la popolazione del suo Paese, ama vivere circondato dal lusso, fra splendide amanti e cucina ultraraffinata.

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