Il diligente Conti strappa la sufficienza, i suoi comici no

Su Carlo Conti tocca fare una premessa personale che, ci rendiamo conto, non interessa a nessuno, ma è indispensabile per spiegare, preventivamente, la nostra propensione: è identico a un nostro amico d’infanzia. Ma, in realtà, Carlo Conti è identico a un sacco di amici d’infanzia. E questa, principalmente, è la sua fortuna. Anche se allora non potevamo sopportarlo, il trascorrere degli anni ci inclina ormai la bocca al sorriso. Conti è uno dei collegiali della tv. Di quelli con la camicia stirata, con gli occhiali e il gergo puliti, che quando vengono a studiare portano le paste. Uno di quelli con cui la mamma è contenta di farti uscire (curioso che non perda occasione per sottolineare che con le donne funziona alla grande). E quindi è uno di quegli studenti a cui la preside Rai si sentirà sempre di affidare la classe durante l’assenza del maestro. In effetti, Carlo, la classe alla preside la riconsegna sempre in ordine. A costo di buscarsi lui un occhio nero, a costo di rimetterci la merenda. Ma è anche uno di quei conduttori, per uscir di metafora, a cui affidano sempre programmi un po’ retrò: Miss Italia, Il cocco di mamma, I raccomadati... Fisicamente incline all’entusiasmo, Carlo Conti ride moltissimo, martedì sera avrebbe dovuto farci sbellicare con un nuovo varietà comico in onda in prima serata su Raiuno dal titolo Voglia d’aria fresca. Sarà che la continua ilarità del conduttore ci ha impedito di capire che questa volta avremmo dovuto ridere anche noi, sarà che tra i comici ce n’erano alcuni di tragici, sarà che alcune delle barzellette che hanno avuto l’ardire di salire sul palco non ci saremmo sentiti di raccontarle nemmeno al famoso liceo, fatto sta che non ci siamo sbellicati per niente. Lui, Conti, ovviamente la sufficienza se l’è portata a casa anche stavolta. Anche qualcosa in più della sufficienza, stando alla pagella Auditel. Però non ha convinto la bella della classe. Malgrado, l’altra sera, il diligente Carlo avesse rispolverato Sconsolata, avesse portato in onda la parodia di Dolce e Gabbana, del presidente Sarkozy, si fosse accaparrato mezza scuderia di Zelig, malgrado avesse anche lui il suo (finto) Alfonso Signorini, malgrado gli spot di lancio, quelli in cui riusciva a creare ilarità perfino tra il corteo di un funerale.


Malgrado la strepitosa Gabriella Germani lanciata in un’imitazione di Monica Setta (dopo i camionisti, la parodia, la signora può considerarsi arrivata, sia detto senza ironia). La rivelazione della serata. Conti? Ha portato il solito cabaret. Di paste.

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