Il destino della Roma di questo scorcio di stagione è soffrire. Quando naufraga come domenica scorsa a Siena. E anche quando vince, come due settimane fa allOlimpico contro un Palermo in dieci; e come ieri contro una Reggina che (lo ripetiamo perché chi ieri ha visto la partita potrebbe non essersene accorto) se il campionato finisse oggi sarebbe in serie B. E sì che le cose si erano messe nel modo giusto dopo il gol da biliardo di Panucci. Ma la Roma ha dapprima pigramente governato il gioco e poi, nel secondo tempo, patito come era successo per tutta la partita di Siena. Nessuna sorpresa, così, se il 2-0 di Mancini procurato da un Giuly finalmente ispirato, è stato festeggiato come fosse una partita di coppa.
Tra i segnali più confortanti di ieri il ritorno ad alti livelli di De Rossi. Che prima di tutto analizza ancora la disfatta di Siena: «La Roma di Siena labbiamo vista poche volte negli ultimi anni, una volta può succedere». Contento del ritorno di Aquilani: «Alberto è un giocatore vero - dice Capitan Futuro - importante, la sua assenza si è fatta sentire, anche se gli altri centrocampisti hanno fatto bene». Infine qualche messaggio. AllInter («è una grandissima squadra e lo dicono la classifica e la rosa.
Alla partita di ieri hanno assistito in curva anche i genitori di Alessandro Bini, il calciatore di 14 anni che sabato 2 febbraio è morto in campo sbattendo con il petto sul tubo dellirrigazione.
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