Dimenticati i tre carabinieri trucidati dai partigiani rossi

Il loro assassino riceve ogni anno gli onori tributati agli «eroici» partigiani. Loro, le vittime, anche quest’anno non sonostati ritenuti degni di essere ricordati neppure con un fiore sul luogo dell’eccidio. Non erano fascisti, non erano «repubblichini», non vennero uccisi durante la guerra civile. Erano tre carabinieri in servizio che il primo agosto 1945, 98 giorni dopo la fine della guerra, vennero aggrediti, torturati e uccisi da una banda di partigiani. Ad Antonio Ficarra, 23 anni, Romolo Innamorati, 22 anni, Venerando Russo, 21 anni, la sera del primo agosto era stato ordinato di seguire una carovana di zingari che si spostava da Fiorino a Voltri. In agguato dietro un muro di Fiorino c’era un gruppo di ex partigiani della Brigata Buranello. Cinque in tutto, armati di pistole, mitra e zappe a dimostrazione della premeditazione del delitto. Infatti, dopo aver disarmato i tre carabinieri e dopo averli bastonati, li costrinsero a scavarsi la fossa. Infine Liborio Piazza, nome di battaglia «Doro», 21 anni all’epoca dei fatti, li uccise con raffiche di mitra, sotto gli occhi del compagno Francesco Siri che lo aveva aiutato a disarmare e a portare i carabinieri sulle alture. Tutto confermato dalla condanna a morte decretata (ed eseguita) nei confronti di Piazza per il brutale eccidio e dall’ergastolo per tutti gli altri quattro partigiani del commando. Così come dimostrata è l’appartenenza alle brigate partigiane degli assassini, visto che i resti di Liborio Piazza sono stati sepolti nel sacrario partigiano di Staglieno. Dove, per l’appunto, sono onorati ogni anno dalle istituzioni.
Gianni Plinio, consigliere regionale del Pdl, chiede che perlomeno venga reso omaggio anche alle vittime degli assassini oggi celebrati dalle istituzioni. Per questo ha scritto alla sindaco Marta Vincenzi per chiedere che «venga apposto un cippo o una targa in via Fabbriche di Fiorino, per ricordare il sacrificio dei tre carabinieri assassinati dagli ex partigiani comunisti».

Neppure l’Arma dei carabinieri sembra peraltro ricordare più questi suoi tre caduti dopo che per qualche anno veniva celebrata una messa in loro suffragio a Voltri. A fronte di tante celebrazioni per gli eccidi commessi da parte nazi-fascista, a Genova, il primo agosto, non si trova mai né tempo né voglia per ricordare anche la barbarie di colore opposto.

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