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Diplomazie Unicredit va in visita alla Fondazione Manodori Nulla di fatto sull’aumento

Rimane ancora in sospeso l’adesione della Fondazione Manodori al maxi aumento di capitale da 4 miliardi messo in cantiere da Unicredit per rafforzare il patrimonio. Ieri pomeriggio la visita dell’amministratore delegato Alessandro Profumo al nuovo vertice dell’Ente. Fino a pochi giorni prima la Manodori era apparsa incapace di completare la propria tolda di comando: lo stallo era stato superato solo mercoledì, quando il consiglio generale ha trovato l’accordo per il tredicesimo posto nel consiglio di amministrazione.
Un passaggio delicato anche in vista delle scelte della Manodori rispetto alla ricapitalizzazione di Unicredit: per Reggio Emilia, che controlla lo 0,9%, l’esborso si avvicinerebbe ai 36 milioni di euro. La Manodori è rappresentata, nel board, da Donato Fontanesi.
Al termine del vertice, durato oltre 2 ore, Profumo non ha voluto rilasciare dichiarazioni. L’avvocato Emilio Ricchetti ha tuttavia assicurato che l’incontro «è stato molto positivo ed è avvenuto in un clima molto cordiale».
«Profumo ha spiegato la preferenza alla ricapitalizzazione rispetto ai Tremonti bond. Per ora non ha fatto richieste, ci saranno ulteriori incontri tra il cda della Fondazione e Unicredit», ha confermato Ildo Cigarini che siede nel consiglio generale dell’Ente.


L’appuntamento era programmato dai primi giorni di settembre e l’obiettivo, si legge in una nota, era presentare la banca ai nuovi organi della Fondazione: «Si è parlato del valore che un istituto bancario internazionale può avere rispetto al territorio reggiano, essendo capace di supportare le imprese nella loro espansione all’estero.

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