da Milano
Slitta di un giorno, da oggi a domani, il direttivo del patto di Mediobanca, mentre resta confermata per il 10 l'assemblea dei soci del patto di sindacato che vincola il 54% del capitale dell'istituto. I due appuntamenti servono come di consueto a preparare i lavori dell'assemblea di bilancio del 28 ottobre, ma quest'anno assumono una luce diversa rispetto ai rapporti con Pirelli, alla quale Piazzetta Cuccia è legata a doppio filo sia come partecipata sia come azionista. Se non già il direttivo, almeno il patto sarà l'occasione per fare il punto sull'annunciato disimpegno di Pirelli, anche se finora non risulta inviata alcuna comunicazione ufficiale da parte del gruppo della Bicocca, che ha già formalizzato invece l'uscita da Capitalia.
L'idea è che, comunque, dopo l'incasso di circa 330 milioni dalla vendita dell'1,9% della banca romana la società guidata da Marco Tronchetti Provera non sia costretta a cedere l'intero 1,8% detenuto in Mediobanca. Per centrare l'obiettivo dei 400 milioni dalla cessione delle partecipazioni finanziarie potrebbe infatti scegliere solo un disimpegno parziale. D'altra parte Mediobanca viene chiamata in causa per un possibile ruolo in un futuro riassetto di Olimpia, la cassaforte cui fa capo il 18%, nella quale Pirelli proprio da domani salirà all'80% del capitale a seguito dell'uscita dei soci bancari Intesa e Unicredit.
Tornando agli affari più interni di Piazzetta Cuccia, il patto di sindacato dovrà fra l'altro definire la lista dei candidati da portare all'assemblea del 28 ottobre Oltre al presidente Gabriele Galateri, cessano dalle cariche l'amministratore delegato di Capitalia, Matteo Arpe, i francesi Vincent Bollorè, Tarak Ben Ammar e Jean Azema, ed Ennio Doris, numero uno di Mediolanum. L'orientamento è di una conferma per tutti.
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