«La cittadinanza agli immigrati dopo solo cinque anni? Unottima cosa, anche se per ora è solo un disegno di legge. Meglio aspettare». Graziella Carneri, segretaria della Cgil milanese, applaude alliniziativa del governo Prodi. «Il modo più giusto per affrontare il tema dellimmigrazione».
Non tutti sono daccordo.
«Tutti sono daccordo sul fatto che oggi la condizione degli immigrati è a dir poco scandalosa. Non solo ci vogliono dieci anni di residenza per poter fare la richiesta di cittadinanza, ma poi ne passano altri quattro o cinque prima che la domanda venga presa in considerazione».
Così invece?
«Intanto bisogna dire che chiedere la cittadinanaza è unopportunità che offriamo. Poi limmigrato è libero di scegliere se prenderla oppure no. Comunque fondamentale sarà vedere quali saranno le modalità applicative».
Lei quali spera saranno?
«Io dico che sono necessarie innanzitutto chiarezza e trasparenza».
Un provvedimento che le piace.
«Un aspetto fondamentale riguarda i bambini. Ora i figli nati qui devono aspettare 18 anni prima di fare la richiesta. Ma loro sono i primi a sentirsi italiani. Assurdo escluderli».
Concessa la cittadinanza, si passerà al voto.
«Be, certo. Chi diventa cittadino italiano ha anche automaticamente il diritto di votare».
Via libera dunque.
«Non solo. Io dico che è sempre più necessario prevedere il diritto di voto anche per chi non ha la cittadinanza, ma risiede in Italia».
Nasceranno partiti islamici, magari radicali e altri movimenti per rappresentare gli extracomunitari?
«È proprio il contrario. Questo capita quando cè emarginazione, quando si cerca di tenere fuori un gruppo. Noi dobbiamo fare il contrario».
Cioè?
«Offrire loro le medesime opportunità degli altri cittadini».
Facendo così confluiranno nei partiti tradizionali?
«Credo di sì».
E magari soprattutto in quelli del centrosinistra.
«Le cose che leggo in questi giorni mi sembrano assurde. Dire che gli stranieri voteranno tutti a sinistra è davvero una sciocchezza. Voteranno un po di qua e un po di là. Come tutti».
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