Disagi in aumento per chi sceglie di volare con Alitalia. Lo afferma la Fit Cisl Lombardia citando i dati forniti dall’Associazione delle compagnie europee «A Malpensa raddoppiati i bagagli perduti» Allarmanti i numeri forniti dai sindacati: «Ad agost

Roberto Bonizzi

«Le inefficienze di Malpensa e Fiumicino, insieme alla crisi di Alitalia, rischiano di mettere in ginocchio gli scali italiani». Dario Balotta, segretario regionale della Fit Cisl, sbandiera i dati dell’associazione della compagnie aeree europee (l’Aea) e boccia i due principali aeroporti tricolori: «Solo Heathrow fa peggio di noi. Ma a Londra passa il triplo dei passeggeri e le misure di sicurezza sono realmente imponenti».
I dati allarmanti citati dal sindacalista del settore trasporti sono quelli relativi al mese di agosto e riferiti ai 12 principali hub europei. Al centro della polemica il numero di bagagli «disguidati». Termine tecnico che indica le valigie che entrano in aeroporto insieme al passeggero, ma non vengono imbarcate sullo stesso volo del proprietario. «Il numero delle valigie disguidate dei passeggeri Alitalia è quasi raddoppiato nel mese di agosto di quest’anno rispetto al 2005 - spiega Balotta -. A Malpensa da 30 casi su mille siamo passati a 56,9. L’hub milanese lo scorso anno era in ottima posizione nella speciale graduatoria stilata dalla Aea, con il nono posto su 12 scali, mentre nel 2006 sale al terzo posto, superata solo da Heathrow e da Lisbona». Un peggioramento che vede protagonista anche l’altro scalo italiano di levatura internazionale: Fiumicino ha visto aumentare i bagagli disguidati da 32,8 a 52,8 casi su mille passando dall’ottavo al quinto posto generale. Unica consolazione per Malpensa, e per il sistema aeroportuale milanese, l’aumento dei passeggeri: «Alitalia, nel periodo gennaio-agosto 2006, ha fatto registrare una crescita di 217mila persone rispetto allo stesso periodo del 2005 - prosegue il sindacalista -. Un trend che si ritrova anche a Linate, con un più 6mila passeggeri. Mentre Fiumicino ha visto una diminuzione nell’ordine di 67mila viaggiatori».
Situazione non ideale, insomma, per il sistema del trasporto aereo italiano che, secondo Balotta, ha due cause principali. La qualità della gestione degli scali e della stessa compagnia di bandiera. «Non a caso - è la fotografia del segretario della Fit Cisl - l’Enac e il ministero dei Trasporti hanno certificato che i servizi forniti negli hub italiani sono i peggiori a livello europeo. Nel nostro Paese purtroppo si sono sviluppati dei monopoli naturali e quindi gli operatori sono seduti perché si sentono garantiti. Mentre servirebbe maggiore concorrenza nella gestione degli hub». Tutto ciò contribuisce ad aggravare la situazione di uno dei grandi malati dell’economia italiana. Alitalia, appunto. «Esclusa la Grecia - attacca Balotta - il nostro è l’unico Paese europeo che non ha ancora privatizzato la compagnia di bandiera. E quindi assistiamo a una gestione clientelare indirizzata dalla politica: i risultati sono sotto gli occhi di tutti».
Concorrenza, privatizzazioni. La terza parola magica per il futuro si chiama management.

«Sia nella compagnia sia negli hub il livello dei dirigenti non è all’altezza della situazione - dice il sindacalista -. Le tariffe di handling italiane sono le più alte d’Europa e la qualità dei servizi non è adeguata. Su questi due fattori deve giocarsi la concorrenza tra Malpensa e Fiumicino».

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