Le analisi epidemiologiche effettuate su un campione di 290 alunni di una scuola elementare e dell’infanzia e su quelli di un istituto superiore di Crotone hanno accertato la presenza nei loro organismi di metalli pesanti come cadmio, arsenico e nichel.
È quanto emerso da uno studio compiuto per verificare gli effetti dell’inquinamento da rifiuti tossici sull’uomo compiuto dal professor Sebastiano Andò, preside della Facoltà di Farmacia dell’Università della Calabria. Lo studio è stato commissionato dalla Procura della Repubblica di Crotone nell’ambito dell’inchiesta «Black mountains» le cui indagini sono state concluse con l’avviso a 47 persone tra cui l’ex ministro dell’Ambiente Edo Ronchi, funzionari di quel ministero, due ex commissari per l’emergenza ambientale ed ex amministratori locali. Nei loro confronti si ipotizzano, a vario titolo, le accuse di aver realizzato, attraverso condotte commissive od omissive, discariche di rifiuti pericolosi, disastro ambientale doloso e avvelenamento delle acque. L’indagine «Black mountains» ha fatto luce sull’impiego di materiale tossico proveniente dagli scarti di lavorazione dello stabilimento industriale «Pertusola», ora dismesso, nella realizzazione, a Crotone, di alcune opere pubbliche, tra le quali anche alcune scuole. Il professor Andò ha detto che «non siamo in presenza di un’emergenza tossicologica, ma bisogna guardare con attenzione alla somma degli effetti derivanti da una esposizione cronica».
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