Cronache

Discese con vista mare, per ora grazie ai cannoni

(...) Per quel che riguarda l'avvio della seggiovia possiamo solo sperare nell'arrivo di neve dal cielo, perché spararla su tutte le discese è impossibile». La località sciistica di Monesi, frazione del Comune di Triora a 1380 metri sul livello del mare, è considerata un piccolo gioiello per il ponente ligure. I soli 50 km che la separano dalla costa costituiscono, infatti, un'occasione veloce per andare a divertirsi con sci e snowboard in pochi minuti di auto tramite la Statale 28 del Col di Nava. L'intuizione risale al 1966 con i primi tre skilift ed una seggiovia, negli anni che sono seguiti Monesi ha vissuto periodi floridi ed altri in declino. Dal 2002 allo scorso anno la stazione era gestita dalla Alpi Liguri srl, società partecipata della Provincia, i cui bilanci negativi hanno però comportato una liquidazione permessa grazie all'impiego, approvato dal consiglio provinciale lo scorso 28 novembre, di alcuni fondi ex Anas per l'estinzione dei debiti. Ora la gestione della seggiovia è affidata alla cooperativa «Monesi 3000» che ha vinto l'appalto per la stagione 2011/2012. Un salto di qualità, soprattutto di mentalità, ci sarà quando si arriverà all’accordo di un biglietto unico per le due seggiovie, dei privati e della Provincia, per non obbligare gli sciatori a munirsi di due differenti ticket.
I progetti futuri per Monesi, neve permettendo, sono ambiziosi ed importanti. All'orizzonte c'è infatti la realizzazione di una nuova seggiovia che, dopo aver valutato diverse ipotesi, arriverà fino al rifugio Sanremo. Un impianto che andrà a completare la stazione portando gli sciatori in vetta al Monte Saccarello da dove, grazie ai suoi 2200 metri che la rendono la montagna più alta della Liguria, si gode di un panorama mozzafiato fino al mare. «Lo scorso mese di agosto abbiamo svolto un sopralluogo per individuare il versante migliore dove realizzare questo secondo lotto - ha spiegato l'assessore provinciale ai lavori pubblici Giacomo Raineri - la scelta, anche in base al lavoro dei tecnici, è ricaduta sul pendio che giunge in vetta al rifugio Sanremo. Il progetto, con l'acquisto di un impianto di seggiovia e di nuovi cannoni, prevede un finanziamento di 2,2 milioni di fondi Fas e 1,1 di contributo della Fondazione Carige.

L'unico intoppo è ora rappresentato dalla necessità di modificare il piano territoriale di coordinamento della Regione che impedirebbe l'arrivo in cresta».

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