È morto a Manhattan alletà di 83 anni David Levine (a sinistra, una sua autocaricatura), per mezzo secolo leggendario caricaturista del New York review of books. Le sue irriverenti e argute vignette di politici, intellettuali e sportivi ne hanno fatto lerede di due maestri dell800 come Honorè Daumier e Thomas Nast. Il decesso, di cui ha dato notizia il New York Times, è la conseguenza delle complicazioni di un cancro alla prostata. Una delle più famose vignette di Levine non fu mai pubblicata: ritrae Henry Kissinger nudo, visto di spalle, con una mappa del Vietnam e bombe tatuate sul corpo. Negli anni Settanta il New York Times, che laveva commissionata, scelse di autocensurarsi e la tenne nascosta per 30 anni. Kissinger fu uno dei suoi bersagli preferiti (in unaltra celebre caricatura lo ritrasse mentre faceva lamore sul divano con una donna con un mappamondo al posto della testa), così come Richard Nixon e Alan Greenspan. In Italia Levine ha pubblicato per Einaudi un libro di vignette, Identikit, del 1969, e ha influenzato molti caricaturisti come Tullio Pericoli. A Gavino Sanna che una volta gli chiese se la caricatura fosse arte, lui rispose semplicemente: «Sì». Nato a Brooklyn (New York) nel 26, aveva studiato al Brooklyn Museum of Art School, al Pratt Institute, al Tyler School of Art della Temple University di Philadelphia e alla Eighth Street School di New York con Hans Hoffmann. Le sue opere sono esposte nelle maggiori gallerie e in musei.
Ha collezionato una quantità di premi e riconoscimenti, dal Louis Comfort Tiffany Foundation Award del 55 alla medaglia doro della American Academy and Institute of Arts and Letters nel 93, nonché riconoscimenti internazionali come la Legion donore francese e il premio Thomas Nast in Germania.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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