Disgelo tra la Cdp e le banche sulla strada delle grandi opere

RomaIl presidente della Cassa Depositi e Prestiti (Cdp), Franco Bassanini l’ha chiamata «complementarietà», ma il termine esatto sarebbe «disgelo». Dopo anni di polemiche sulle rispettive sfere di influenza, l’ente ha manifestato la disponibilità a dialogare con le banche per il finanziamento delle infrastrutture. E il presidente dell’Abi, Corrado Faissola, ha colto l’occasione per gettarsi il passato alle spalle e rendere subito fattiva la collaborazione. L’occasione d’incontro è stata fornita da un convegno sulla pubblica amministrazione.
Nel corso del suo intervento Bassanini ha sottolineato che «tra la Cdp e le banche ci può e ci deve essere una sinergia» per la realizzazione delle infrastrutture necessarie allo sviluppo del Paese. Così la Cassa potrebbe intervenire a sostegno delle opere non in grado di sostenere da sole costi dell’investimento. L’innovazione prevista dal decreto anticrisi, ovvero la possibilità di utilizzare la raccolta postale della Cdp anche per il finanziamento delle infrastrutture (manca solo il decreto attuativo del Tesoro), rappresenta uno strumento in più per favorire la convergenza su «un grande progetto» e colmare il gap infrastrutturale italiano.
«La Cassa - ha spiegato Bassanini - è un investitore di lungo periodo e può prestare garanzie per finanziamenti a trent’anni che le banche non fanno». In alternativa, è possibile anche «finanziare una quota dell’opera a un tasso agevolato e permettere così di mettere in moto per la quota restante il meccanismo del finanziamento privato evitando finanziamenti a fondo perduto degli enti locali». Insomma, un vero e proprio acceleratore per la realizzazione sia dei progetti inseriti nella legge obiettivo, sia dei piccoli interventi che non decollano per mancanza di fondi. «Tali meccanismi eviterebbero esborsi da parte degli enti pubblici e permetterebbero di avviare opere che altrimenti non potrebbero essere realizzate».
Faissola, non se lo è lasciato ripetere due volte e ha accolto con soddisfazione l’invito di Bassanini proponendo «un incontro a breve perché il tema è di rilevanza incredibile». È opportuno «passare da una situazione in cui la Cdp viene vista come nostro concorrente a un sistema in cui le banche e la Cassa diventano soggetti che tendono a convergere verso un progetto di grandissimo rilievo». La collaborazione ha anche un risvolto fattivo. Cdp e Abi saranno insieme nella realizzazione del piano-casa previsto dalla manovra triennale. Faissola ha rivelato che «è pronta a partire» la sgr costituita dalla Cdp nella quale entreranno anche l’Abi e l’Acri». La stipula dell’atto notarile è prevista per martedì. La società di investimento avrà un capitale sociale di 2 milioni con Cdp al 70% e il 15% a testa di Abi e Acri.

La disponibilità di investimento, secondo indiscrezioni, dovrebbe attestarsi a circa un miliardo e, dopo l’autorizzazione di Bankitalia, ci si dovrebbe concentrare sia in investimenti diretti di edilizia residenziale a basso costo, sia nell’acquisizione di quote in fondi per il social housing promossi dagli enti locali. Nessuna indicazione in merito è stata fornita sul team di gestione.

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