Dispersi nella notte cercando Bolzaneto

Dispersi nella notte in cerca di una strada per raggiungere...Savignone. È quanto è accaduto ad alcuni ospiti dell’albergo Palazzo Fieschi, uno dei più belli dell’entroterra, i quali l’altra notte hanno vagato per ore sulle strade delle alture genovesi nella disperata ricerca di trovare la via più diretta per arrivare all’agognato albergo. Il motivo? Da quattro anni la società Autostrade nei giorni feriali chiede dalle 22 alle 6 un tratto della A7 Milano-Genova, per la precisione una galleria poco prima dell’uscita di Bolzaneto in direzione Milano, obbligando gli automobilisti a uscire e a cercarsi la strada per scendere verso sud e quindi riprendere l’autostrada al casello di Bolzaneto.
«L’altra notte, prima notte del Nautico, io alle tre e mezza del mattino ero al telefono con clienti che non riuscivano a trovare la strada alternativa per raggiungere Bolzaneto e da qui risalire sull’Autostrada per arrivare a noi - racconta Simonetta Caprile, titolare dell’albergo Palazzo Fieschi - È forse irrispettoso verso le istituzioni chiedere al Comune di Genova, competente per territorio, di obbligare il gestore dell’Autostrade a spendere qualche centinaio di euro per apporre dei veri cartelli che indichino agli sprovveduti automobilisti che non possiedono ancora i navigatori satellitari, la direzione più breve per raggiungere Bolzaneto? Provino tutti quelli che hanno voglia e tempo da perdere e ci si accorgerà di una situazione allucinante, indegna di una città che vuole essere “soprattutto turistica”. Il turismo è altra cosa e parte proprio dalle basi più semplici che possono e devono essere, anche, una segnaletica efficiente e precisa. Ma forse chiedo troppo, visto che ormai ho parlato di questo disservizio con tutti (Regione, Provincia, Comuni) senza purtroppo arrivare a nulla».
In effetti la denuncia della signora Caprile punta il dito contro uno dei problemi più grossi della Liguria, appunto quello dei cartelli stradali.
Chi volesse sperimentare sulla sua persona quanto sono chiare le indicazioni dell’entroterra, è sufficiente che un giorno vada a cercare un qualunque paesino di cui si conosce soltanto il nome. C’è veramente da uscire di senno. Non solo le indicazioni sono sempre approssimative, se non inesistenti, fino a quando non si raggiunge proprio il paese che si cerca, ma si capisce subito che le autorità competenti non si preoccupano affatto di far conoscere le strade ai malcapitati che le cercano.
Facciamo un esempio concreto. Qualcuno provi a raggiungere l’abitato di Rossi avvalendosi di una semplice cartina. Rossi, quattro case in croce, dovrebbe avere un certo rilievo turistico in quanto è l’unica testimonianza della genovesità di un mito mondiale dello spettacolo quale Frank Sinatra. Pochi lo sanno, ma la madre di «The Voice» si chiamava Natalia Della Garaventa ed è nata e ha vissuto la sua infanzia proprio a Rossi, prima di emigrare con i genitori verso gli Stati Uniti. Di lei resta solo una lapide su una di quelle quattro case.


Per arrivarci, tuttavia, non c’è alcuna indicazione e Rossi non esiste sulle semplici cartine. Soltanto nei pressi del passo della Scoffera, se uno sa dove andare, alla fine trova un piccolo cartello con la scritta Rossi. Anche questa è la Genova turistica.

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