Medicina

Un dispositivo fornisce l’insulina al diabetico

La tecnologia è un’arma efficace nella guerra al diabete. Esistono infatti dispositivi di ultima generazione in grado di fornire ai malati le dosi di insulina di cui hanno bisogno nei diversi momenti della giornata, monitorando in continuazione i livelli di glucosio nel sangue e avvisando con un allarme sonoro se qualcosa non funziona ed è necessario intervenire. Sono piccoli e comodi da portare, non richiedono altro che l'inserimento di un ago sottopelle e garantiscono una buona autonomia. Insomma, sono quanto di più si avvicina a un pancreas artificiale.
Il punto, però, nota dolente, è che sono disponibili a macchia di leopardo, l'accesso a questi strumenti non è omogeneo lungo lo Stivale, anche per un problema di spesa, anche se la differenza tra spesa per il dispositivo e beneficio di lungo periodo è elevata: un malato di diabete costa al sistema sanitario nazionale circa 800 euro l'anno, che diventano 3.600 in caso di sviluppo di complicanze. La capacità di tenere a freno le complicanze è importante anche perchè evita un aggravio di costi. Questo tema è stato affrontato nel corso di una tavola rotonda organizzata a Roma presso il Senato, dedicata ai percorsi diagnostici e terapeutici per i pazienti, alla quale hanno partecipato tanti nomi di rilievo.
«Il paziente diabetico insulino-dipendente non ha la capacità di produrre insulina, attività che in una persona sana avviene in modo dinamico nel corso della giornata, con continue fluttuazioni a seconda di diverse variabili come il cibo ingerito o l'attività fisica intrapresa», ha ricordato Umberto Valentini, presidente di Diabete Italia, precisando che i sistemi integrati per la gestione del diabete hanno l'obiettivo di normalizzare la glicemia nel modo più fisiologico possibile, permettendo al paziente di condurre una vita normale.
Di qui la necessità di promuovere la tecnologia, anziché tenerla a freno. Il controllo per il paziente è elevato, come evidenziato da Antonio Tomassini, presidente della commissione igiene e sanità del Senato: «Di fronte a innovazioni positive va rispettata la libertà di prescrizione del medico e di conseguenza quella di scelta del paziente.

Dobbiamo, quindi, rimuovere le barriere all'accesso a dispositivi tecnologicamente innovativi, garantendone l'uniformità in tutte le regioni perché, per esempio, non è ancora previsto il rimborso dei sensori necessari all'esecuzione del monitoraggio continuo della glicemia, forniti in quantità variabili solo da alcuni centri di diabetologia».

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