Claudio De Carli
da Milano
Ad un certo punto Stankovic ha anche tentato di abbattere Abeijon con un colpo dallalto al basso, lha mancato e il modesto Dattilo che ha visto tutto, ha ammonito il cagliaritano. Il serbo era da cacciare, ma non ci sarà neppure lansia della prova tv (a meno che la giustizia sportiva non voglia farsi perdonare altri casi insoluti), questi sono segnali e questa è lInter, prendere o lasciare. Comunque è lì, quindicesimo risultato utile consecutivo, dieci di campionato, due di coppa italia e tre di Champions. Soffre e in giro cè di meglio, ma la partita non è mai stata in discussione, anche se non lha mai veramente chiusa, tutto molto piatto, i cari nemici si stanno già allarmando, cosa si può escogitare per creare un po di bufera?
Mancini che ha già capito molto più di quanto si creda, ha ammesso di aver vissuto una vigilia poco tranquilla, squalificato Veron ha lasciato Pizarro in panchina e ha spinto in mezzo Cristiano Zanetti secondo interditore assieme a Cambiasso, ha puntato su unInter fisica, ha raccolto tre reti e altrettante occasioni limpide sulle scandalose sabbie mobili di San Siro. E Adriano, prossimo papà, ha anche fatto il gol semplice. E poi cè stato anche lo sciopero degli ultrà che, per solidarietà con i diffidati del caso Zoro, hanno solo esposto striscioni, senza la loro presenza in Curva Nord.
Cerano delle cose da sistemare, in fondo la gara di ieri non è stata così lontana da quella di Siena, il gioco non è straordinario ma dopo la tristezza di coppa Italia con il Parma era difficile fare peggio. Dopo dodici minuti avevano già segnato Martins e Adriano, Stankovic era riuscito nella non semplice impresa di farsi deviare da Chimenti una palla deliziosa servita dal nigeriano e il Cagliari sembrava molle e perso. Cinque minuti dopo Suazo ha ridicolizzato prima Saverio Zanetti e poi Samuel, ha servito in mezzo Esposito e il Cagliari ha rimesso tutto in discussione con il gol del 2-1. Non è stato tanto la rete in sé, quanto la fotografia che ha lasciato: Zanetti e Samuel che si incartano e non intervengono decisi su Suazo, Favalli in mezzo che si fa anticipare da Esposito, Julio Cesar che si vede la palla sfilare fra le gambe e Cordoba che resta fuori dallinquadratura. Insomma tutta la difesa sorpresa in una storica jam session. In verità Suazo ha tenuto tutti sulla punta dei seggiolini, accelerazioni, cross, dribbling, conclusioni, proteste, infine la punizione del 3-2 a dieci minuti dalla fine che ha riacceso la partita e scatenato il siparietto fra Martins e Bega, mani addosso e giugulari in tumulto su una palla inutile e ad azione ormai lontana. Adriano a tratti è stato devastante, a tratti sembrava sotto sedativo, ha segnato il gol semplice su maestosa discesa di Javier Zanetti e si è procurato un rigore sacrosanto che poi ha trasformato, ma in altre occasioni San Siro ha accolto con stupore alcune sue giocate svogliate. Tutti sanno di cosa è capace, tutti si attendono sempre qualcosa di speciale da lui, in tre o quattro occasioni si è scrollato dalle spalle lintera difesa del Cagliari e ha poi trovato la lucidità per servire bene Stankovic, Martins e Cambiasso e la gente era contenta come dopo un gol. Adriano rimane il polso della salute dellInter, così come i visibili progressi di Figo sono il segnale che la squadra ha ancora ampi margini di crescita. Ieri il portoghese ha furoreggiato, tunnel e altro ancora, mai giocate velleitarie o per la platea, in questo momento è probabilmente il miglior esterno del campionato.
Il Cagliari non è arrivato sconfitto e ha giocato una gara dignitosa, ha picchiato dietro e in mezzo, sicuramente unaltra squadra rispetto a quella che al Delle Alpi ha preso quattro sberle senza neppure ripararsi la faccia.
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