Roma

Come diventare dirigenti senza concorso

Sabrina La Stella

Un funzionario comunale può diventare dirigente provinciale senza passare per il concorso pubblico. È la prassi seguita dalla giunta Gasbarra per costituire la nuova squadra dirigenziale di Palazzo Valentini. Il turn over ha coinvolto più o meno tutti i servizi provinciali, a partire dalla Ragioneria (dipartimento II), fino a riguardare altri nove dipartimenti (II, V, VI, VIII, IX, X, XIII) e arrivare al Gabinetto del Presidente. In molti casi gli attuali dirigenti di dipartimento sono ex funzionari comunali, partiti da uno stipendio di circa 2mila euro mensili (cioè 30mila euro annui lordi). Oggi arrivati, grazie alla promozione da dirigente di prima fascia, a un guadagno di 55mila euro lordi, senza passare per la strada del concorso pubblico. Ma c’è di più. Alcuni ex funzionari comunali, oggi dirigenti provinciali, sono stati baciati dalla dea bendata ben due volte. Dunque si trovano a ricoprire contemporaneamente più ruoli dirigenziali all’interno dello stesso dipartimento (come nel caso del dirigente del servizio 1 e 2 del dipartimento VI, o del direttore del dipartimento IX, anche dirigente del servizio 1).
In questi casi l’amministrazione provinciale prevede che il secondo incarico assunto «ad interim» da uno stesso dirigente, (ossia nell’attesa di attribuire l’incarico a un nuovo dirigente), venga retribuito non per il totale della somma (55mila euro lorde annue) ma solo per il 30% della cifra, che va a sommarsi al primo stipendio dirigenziale.
In alcuni casi gli incarichi dirigenziali che si accumulano a vantaggio della medesima persona sono addirittura tre o quattro. Dunque il dirigente percepisce lo stipendio intero (55 mila euro) solo per il primo incarico, mentre per gli altri si deve accontentare del 30% per il secondo incarico e del 15% della somma per tutti gli altri (terzo o quarto incarico).
Probabilmente il fenomeno è dettato dalla penuria di personale dirigenziale. Fenomeno mai affrontato dalla giunta Gasbarra attraverso regolare concorso, tanto da ricorrere all’assegnazione diretta a un esterno (dirigente servizio 4° dipartimento VIII). È strano come invece il personale provinciale dirigenziale di lungo corso in molti casi sia stato retrocesso, o confinato a mansioni del tutto diverse rispetto a quelle sempre esercitate (come nel caso dell’ex capo-gabinetto di ragioneria, o dell’ex dirigente dell’Ufficio Europa e del servizio I e II).

La mancanza di personale a Palazzo Valentini è in ogni caso comprovata dal fatto che la giunta margheritina ha dovuto assumere, dall’inizio del mandato a oggi, ben 140 comandati provenienti dal Comune o da altri enti e 100 consulenti esterni.

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