Divertirsi con un dandy austroungarico e piangere per un processo molto ingiusto

Ecco i libri che la redazione cultura del Giornale ha letto per voi e che vi segnala, divisi per categorie serie e semiserie.
DA NON PERDERE
Tutti i figli della zia Agar, di Edward P. Jones (Bompiani, pagg. 533, euro 20). Una saga afroamericana intensa e vitale che, a differenza di altre, si snoda ben dopo la fine della schiavitù, ma ne svela i retaggi culturali novecenteschi.
SE VI FOSSE SFUGGITO
Omicidio rituale in Ungheria, di Arnold Zweig (Alfredo Guida editore, pagg. 151 euro 10,80). Zweig è uno dei più illustri rappresentanti dell’espressionismo tedesco. Scrisse questo dramma in cinque atti nel 1913, ricostruendo il terribile processo in cui la comunità ebraica di Tisza Eslar venne ingiustamente accusata dell’omicidio rituale di una giovane contadina cristiana, Eszter Solymosi. Un’opera con infiniti piani di lettura, mirabilmente tradotta e introdotta da Paola Paumgardhen. Il commento migliore sul testo di Franz Kafka: «Dovetti smettere di leggere, sedermi sul divano e piangere forte».
DA COMODINO
La ragazza dei corpi, di Chelsea Cain (Sonzogno, pagg. 341, euro 18). Thrillerone da comò per tutti quelli che senza serial killer proprio non riescono ad addormentarsi. C’è tutto ciò che vi aspettereste. E in quest’affermazione ci sono tutti i limiti e i punti di forza del romanzone in questione.
DA TASCA
La cantante, di Richard von Schaukal (Il Nuovo Melangolo, pagg. 189, euro 10). Tre racconti dell’inventore del dandysmo in salsa austro-ungarica. La quintessenza della raffigurazione aristocratica e decadente della vita. Da tenere nello smoking per rendersi conto di quanto gli smoking possano essere grotteschi.


DA CESTINO
Il grande libro dei misteri della Lombardia risolti e irrisolti, di Federico Crimi e Giulio M. Facchetti (Newton & Compton, pagg. 430, euro 14,90). Un centone piuttosto disordinato che approfondisce poco, mischia molto ed elenca troppo.

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