Alla fine ce lha fatta. Anche lei, ebrea ortodossa, dopo 48 lunghissimi anni di attesa è libera di risposarsi. Tanto le cè voluto per ottenere il divorzio effettivo dal marito: ha dovuto aspettare, in realtà, che il consorte morisse.
Ora, arrivata alletà di 73 anni, Susan Zinkin è libera di riposarsi: pur divorziata civilmente dal marito Errol Elias dal 1962, la donna era infatti una «moglie incatenata» in base alla legge ebraica.
Come racconta il quotidiano britannico The Independent, la «halaka», la legge ebraica, consente infatti al solo marito di concedere il divorzio: se lui non accetta, la moglie rimane comunque legata a lui (nello status di «agunah», incatenata) e se dovesse sposarsi ed avere dei figli questi sarebbero considerati adulterini. Un rischio che la 73enne Susan, ebrea ortodossa ed ex insegnante in una scuola nella zona nord di Londra, non si è sentita di correre. In compenso, per anni ha organizzato invano manifestazioni di protesta sotto la casa londinese dellex marito, cercando di convincerlo a concederle il divorzio. Solo ora, con la morte delluomo è di nuovo «libera».
«Le autorità religiose ebraiche si riuniscono per parlare e risolvere ogni sorta di questioni religiose e sociali, ma non sembrano parlare mai dellagunah: è ora che lo facciano» ha commentato la donna, che vive a Tel Aviv ed è ormai in pensione.