Dobbiamo crederci: Milano ha l'obbligo di essere bellissima

La grande occasione dell'Esposizione. E' l'inizio di un nuovo domani, cominciamo a prendercelo oggi

Dobbiamo crederci: Milano ha l'obbligo di essere bellissima

Milano in questi giorni non è bella. Diciamolo. È una voragine, è un cantiere, è il caos. Milano tra un anno sarà bellissima, dovrà essere bellissima. Sarà pronta, dovrà essere pronta. Ripetiamocelo perché non si può sbagliare. È finito il tempo dei distinguo: Expo è troppo importante per la città, per la Lombardia, per l'Italia. Sappiamo già quello che non siamo riusciti a fare, sappiamo che siamo in ritardo coi tempi, sappiamo che dovremo coprire con un po' di maquillage ciò che non riusciremo a completare. Però adesso nessuno si senta né offeso, né indignato, né autorizzato a criticare prima del tempo. Si corre, si rema, si va. Lo fanno gli altri, all'estero, dobbiamo farlo anche noi. Chi è stato a Dubai in questi mesi racconta una città che il suo Expo lo avrà nel 2020, ma che ha già messo su una sacco di roba. Ecco, acceleriamo noi, ora. Via quell'apatia che ci contraddistingue nell'attesa dei grandi eventi. Via quel disinteresse che sembra esserci sempre quando abbiamo un appuntamento col mondo. Riusciamo a fare tutto sempre all'ultimo secondo: ecco, ci siamo arrivati.


1° maggio, 365 giorni prima dell'esordio di Expo, è il secondo prima dell'ultimo. Pronti, partenza, via. Nessuno si metta in mezzo: i lavori devono andare avanti rapidi, costi quel che costi, con un patto tacito che riguardi politica, impresa, organizzazione e pure magistratura. Ci sono 147 paesi che hanno già creduto in noi, non possiamo deluderli e soprattutto non possiamo deludere noi stessi. Ce la possiamo fare, lo sappiamo. Così come sappiamo che siamo i migliori in tante cose e alcune di queste riguardano proprio Expo: l'accoglienza, la storia, la tradizione, la gastronomia, la bellezza, il paesaggio.

Occhio, che qui possono solo guadagnarci tutti: governo, amministrazioni locali, commercianti, imprenditori, lavoratori, cittadini. La bruttezza della Milano di questi giorni è un investimento sul futuro. E non c'è niente di più importante che costruirsi un dopo. L'Expo è l'inizio di un nuovo domani, cominciamo a prendercelo da oggi.

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