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Doccia fredda per la Royal: anche Tapie voterà Sarkozy

da Parigi

Bernard Tapie, 64 anni, ha annunciato ieri a sorpresa il proprio sostegno al candidato del centrodestra Nicolas Sarkozy in vista delle imminenti elezioni presidenziali. Tapie ha avuto molte «vite»: quella di imprenditore (proprietario tra l’altro del gruppo Adidas), quella di star dello spettacolo, quella di presidente del Marsiglia calcio, quella - per sua fortuna breve - di carcerato e quella di politico. Come uomo politico, Tapie ha registrato notevoli risultati. Nel periodo 1992-93 è stato ministro per le Aree urbane nel governo del primo ministro socialista Pierre Bérégovoy. In tale ruolo non ha avuto paura di recarsi nelle periferie più «calde» per organizzare iniziative sociali, culturali e sportive a vantaggio della gioventù.
Nel 1993 è stato eletto deputato per i Radicali di sinistra e alle europee del 1994 ha costituito, con l’appoggio sottobanco dell’allora presidente della Repubblica François Mitterrand, una lista di sinistra alle elezioni europee, in concorrenza con quella ufficiale del Partito socialista dello stesso Mitterrand: ottenne oltre il 12 per cento dei voti. Il declino è cominciato con una vicenda legata al calcio: la corruzione di alcuni giocatori della squadra avversaria del Marsiglia (per la cronaca si trattava del Valenciennes) in occasione della partita di campionato prima della finale di Coppa dei campioni del 1993, vinta dai francesi contro il Milan.
Poi Tapie è stato processato per altre ragioni, tra cui la frode fiscale. In una Francia attentissima nel selezionare la propria élite, Tapie è sempre stato una sorta di «alieno», capace di azzeccare clamorosi colpi di genio e di scivolare altrettanto clamorosamente sui propri errori e anche su qualche buccia di banana. Una cosa è certa: Tapie non lascia mai insensibili i connazionali.
Adesso l’ex politico di sinistra si schiera armi e bagagli dalla parte di Sarkozy. «Oggi - dichiara al settimanale Le Point - non ci sono dubbi: Sarkozy e il ministro uscente degli Affari sociali Jean-Louis Borloo hanno i miei favori. La loro alleanza è un atto d’equilibrio e una relazione complementare tra il bisogno di repressione e quello di prevenzione. Sarkozy impone l’ordine e Borloo è capace di affrontare alla radice i mali della società».
Quanto alla candidata socialista all’Eliseo, Ségolène Royal, che nel 1992-93 fu sua compagna di governo in quanto ministra dell’Ambiente, Tapie la liquida dicendo che «manca d’esperienza».
La prima reazione alle parole di Tapie è venuta dal suo partito, che lo ha espulso seduta stante. Jean-Michel Baylet, presidente dei Radicali di sinistra, ha diramato un comunicato per dire che «a partire da questo momento Tapie non è più uno dei nostri». Sarkozy ha ovviamente gradito la scelta di Tapie.

«È bello vedere che la mia campagna unisce invece di dividere», ha dichiarato il leader del centrodestra, che si è detto «sensibile» alle parole dell’ex ministro di Mitterrand.

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